2016
Zukanovic: «Dzeko sa cosa è la guerra»
«Spalletti? Dobbiamo fare ciò che dice, vogliamo tornare in UCL»
Tra passato, presente e futuro Ervin Zukanovic si racconta. Il difensore della Roma, arrivato in gennaio in giallorosso dopo la breve parentesi di pochi mesi alla Sampdoria, è da qualche giorno ufficialmente a tutti gli effetti un giocatore della Roma (riscattato dal prestito da parte dei blucerchiati). Con la presenza nella Capitale dei connazionali Edin Dzeko e Miralem Pjanic, Roma sembra un po’ una grande Sarajevo. «La mia città mi manca, è normale. Sarajevo è una città storica, poi lì ho la mia famiglia e i miei amici». Degli orrori della guerra che ha infiammato il suo paese negli anni Novanta, Zukanovic ha poco da raccontare: «Durante la guerra io e la mia famiglia siamo scappati in Germania, poi siamo tornati alla fine. Dzeko invece ha vissuto lì per cinque anni con la guerra». Ricordi che non possono e che non devono essere cancellati, anche se il presente, per fortuna, prevede guerre metaforiche soltanto su un campo da calcio.
ZUKANOVIC: «SPALLETTI? OBBEDIAMO!» – Con Luciano Spalletti le cose in panchina sono cambiate, non di poco, anche se l’eliminazione dell’altro giorno dalla Champions League per mano del Real Madrid fa comunque male (almeno per le occasioni che i giallorossi non hanno mai sfruttato tra andata e ritorno): «Spalletti è molto carico e noi dobbiamo fare sempre quello che dice. Ora, rispetto a prima, siamo più organizzati – le parole di Zukanovic a Roma Radio – . Siamo dispiaciuti per Real – Roma, è stato un peccato, ma dobbiamo guardare avanti. In Champions League vogliamo ritornarci l’anno prossimo». Per farlo, allora, occorrerà sin da subito battere l’Udinese e riprendere la fin qui strepitosa rimonta in campionato: «Dobbiamo fare il nostro calcio, anche se nessun avversario è semplice da affrontare in Italia». Chiosa Zukanovic, che prima però racconta un aneddoto dei suoi inizi calcistici: «Quando ero piccolo giocavo come mediano, poi sempre come difensore centrale o terzino».