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ZONA RETROCESSIONE, 6 squadre e 2 posti. Guidolin: «Ecco come andrà a FINIRE. L’Empoli è abituato a lottare, il Sassuolo NO. Il Cagliari ha la spinta di tutta la Sardegna»

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Sei squadre combattono nella parte bassa di classifica per la salvezza, con ancora due posti per la retrocessione: le parole di Guidolin

Verona punti 34; Cagliari e Udinese 33; Frosinone ed Empoli 32; Sassuolo 29. La Salernitana è già retrocesse, le altre sono tutte in ballo per evitare di occupare le ultime due caselle. Il Sassuolo è ovviamente quello messo peggio e sfavorito. E non è escluso che un arrivo a pari punti determini uno spareggio, come successe già l’anno scorso tra Spezia e Verona. Un’analisi dettagliata l’ha proposta Francesco Guidolin su La Gazzetta dello Sport. Ecco le valutazioni dell’ex allenatore.

ALL’EMPOLI PER UN ANNO – «E ricordo sempre con piacere quella stagione. I toscani sanno che bisogna lottare ogni stagione. Per questo motivo, insieme con il gran lavoro di Nicola, sono pienamente in corsa per restare in Serie A. L’allenatore ha saputo tirar fuori il meglio dal gruppo subentrando ed è stato capace di gestire i momenti successivi. C’è equilibrio, questa squadra è ben bilanciata»

IL SASSUOLO – «Non è certamente una società abituata a lottare per non retrocedere. Ed è forse uno svantaggio. C’è poco da chiacchierare e serve solo fare risultato, vale un po’ per tutte. Il lato positivo per il Sassuolo forse può essere l’ambiente che sa comprendere l’allenatore e i giocatori, star loro vicini senza alzare la tensione che già avranno. E sapranno essere bravi in questo anche i dirigenti neroverdi».

DI FRANCESCO – «Non è mai venuto meno alle sue idee. E questo è un merito che va sottolineato. Anche perché nella sua situazione sarebbe stato più semplice barattare le proprie convinzioni con qualcosa di meno ricercato. Invece il Frosinone è una squadra bella da vedere, giovane, con il calcio in cima alle proprie idee. Sapevano che avrebbero dovuto lottare fino alla fine e hanno mantenuto un calcio sempre propositivo».

RANIERI – «Innegabile la sua grande competenza calcistica e la sua esperienza. Ha saputo tenere sempre sotto controllo la tensione facendola girare a proprio favore. Giocare in casa del Cagliari non è mai semplice, lo stadio non è enorme ma si sente tutta la Sardegna che spinge la squadra. Ranieri ha sempre detto che la salvezza sarebbe arrivata all’ultimo minuto dell’ultima giornata. Anche in questo è stato una garanzia, mettendo subito in chiaro che il campionato del Cagliari sarebbe durato fino alla fine. E così è. Il lato positivo per i tifosi sardi è che sanno che la squadra non lascerà nulla di intentato fino all’ultima azione del campionato per restare nella Serie A appena conquistata».

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