2016

Zola: «Conte al Chelsea? L’uomo giusto al posto giusto»

Pubblicato

su

Sul duello Juventus – Napoli: «Scudetto discorso aperto»

Dall’approdo di Antonio Conte al Chelsea, passando per il Leicester City di Ranieri e la sfida Juventus – Napoli: lunga intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport da Gianfranco Zola, ex Chelsea e Cagliari ed oggi allenatore dell’Umm Salal in Qatar. Ecco le sue parole: «Conte al Chelsea? L’uomo giusto al posto giusto. Qual è la chiave per la Premier? Conte deve far sposare le sue idee di calcio in un campionato, una cultura e una nazione diversa. Ma non avrà problemi: prima di chiamarlo avranno vivisezionato quel che ha fatto a Torino e con l’Italia. Ha un pedigree di rilievo, anche con la nazionale si vede la sua mano e la sua idea di team.I media: quanto incidono in Inghilterra? I giornali inglesi sono pressanti ed esigenti. Conte deve costruire, ma non sarà lasciato solo dal club. Antonio non si farà cogliere impreparato anche su un altro fronte delicato: la lingua. Prima e meglio la impara, meglio potrà muoversi. I traduttori non bastano.  Squadra di senatori miliardari: qual è l’abc? Non avrà problemi, ha lavorato con campioni e talenti da svezzare. Con i giocatori deve imbastire rapporti diretti, la comunicazione deve essere chiara. Se dice che devono mangiare l’erba, la risposta deve essere perfetta da subito».  

CONTINUA ZOLA «Tatticamente dovrà adattare il suo credo. Sarà complicato?  No, anche se ha avuto grandi successi con il 3-5-2, ha conoscenze tattiche flessibili. Il Chelsea ha usato il 4-2-3-1. Ma andrà valutata la rosa. E troverà la quadra. Senza scordare che sono e saranno sempre i giocatori di qualità a fare la differenza e a vincere le partite. Tre anni bastano per la Champions? Intanto ci deve provare. È da un po’ che non sento il patron. Ma una cosa è certa: il Chelsea per il presidente è da sempre un pezzo di cuore. La scelta di Conte è motivata. Sì, campionato e Champions sono il bersaglio. Ha tempo e uomini utili all’obiettivo. Ranieri al Leicester City? Un successo speciale. Sono felice per Claudio e per la società. Per il titolo è fatta, a questo punto possono perderlo solo loro e non accadrà. Il Leicester è la sorpresa della stagione: umiltà e determinazione, organizzazione e velocità. Ho incontrato Vardy e Morgan quando ero al Watford: avevano bei guizzi, ma adesso giocano per la squadra. Boom Leicester e capitombolo dei Manchester? Sì, United e City hanno deluso. Specie i primi, dopo l’esperienza Van Gaal pensavo potessero fare molto bene. Mentre mi è piaciuto, almeno a tratti, il Tottenham di Pochettino. La sfida Juve-Napoli come finisce? Vedo che hanno dato quattro giornate di squalifica a Higuain. Per il Napoli è un colpo pesante ma per lo scudetto il discorso è aperto. I tifosi devono essere felici: hanno una squadra competitiva che con Sarri ha ritrovato identità e personalità. Un passo falso come a Udine, con un Udinese messa bene da De Canio, può starci. Ma, ripeto, non è finita». Qual è la differenza tra Juve e Napoli? Se ad Allegri mancano Dybala e Morata, schiera Mandzukic e Zaza. Il Napoli non ha una rosa di livello intercambiabile. A maggior ragione squadra e club, per gioco e convinzione, meritano un applauso».  

Exit mobile version