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Zirkzee: «La mia fede in Dio, l’infanzia, il mio idolo Ronaldinho. E ho un sogno nel cassetto…»

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Joshua Zirkzee, attaccante del Bologna, ha parlato del suo momento e della stagione a Sportweek il magazine de La Gazzetta dello Sport

Joshua Zirkzee è uno dei protagonisti dell’anno per come sta spingendo il Bologna al sogno di un posto in Champions League. Oggi è in copertina su Sportweek, il magazine de La Gazzetta dello Sport. Ecco estratti della sua intervista, a partire dal secondo nome che in nigeriano significa “il destino è nelle mani di Dio”.

SECONDO NOME: OROBOSA«É il secondo nome che ha scelto per me mia madre. La risposta è sì, è bello vivere sapendo che la tua vita è nelle mani di Dio. Non c’è bisogno di preoccuparsi troppo: se Dio lo vuole, le cose che desideri accadranno. Altrimenti, significa che ha qualcos’altro in mente per te. Penso sempre che Dio abbia un piano per me, che tutto succeda per un motivo, anche se chiaramente è qualcosa in tuo potere trarre qualcosa dalle abilità che ti sono state donate. Io sono fortunato ad essere in salute, ad avere le gambe e il corpo che ho. Sono anche fortunato perché credo che mi sia stato donato un talento per il calcio. Trarre il massimo da questo talento è una cosa che dipende comunque da me».

L’INFANZIA«Sono nato a Schiedam, Rotterdam, e cresciuto a Spijkenisse, nel Waterland. Sono sempre stato circondato da ragazzi più grandi di me. Molti di loro avevano il potenziale per diventare calciatori, io sono uno dei fortunati a esserci riuscito. Da bambino la mia vita era solo calcio. Sin dall’inizio, grazie anche al supporto dei miei genitori, è stato chiarissimo che per me sarebbe esistito solo il calcio. A essere onesto non ho mai avuto un piano B. Direi quindi che ho avuto una bellissima infanzia. La cosa che mi piaceva di meno era la scuola, la mia preferita era invece il tempo passato con gli amici, divertendoci e scoprendo la vita assieme. Il mio quartiere mi ha sempre supportato e continua a farlo, sono fortunato».

IDOLO«Se potessi guardare una sola compilation di highlights per il resto della mia vita, sicuramente guarderei Ronandinho. Guardavo le compilation tutto il tempo, con i miei amici non facevamo altro. Con mio cugino passavamo le ore a guardare Youtube e poi uscivamo a giocare».

SOMIGLIANZA CON GIOCATORI DI BASKET«Dovrebbero dirmelo gli altri. Kevin Durant posso capirlo, ma sarei più contento di somigliare a Paul George. É elegante, creativo, crea opportunità per gli altri, anche se Kevin Durant è un bel complimento».

SOGNI NEL CASSETTO«Il mio sogno principale è giocare con la mia nazionale in una grande manifestazione, al di là dei trofei che si possono vincere è una delle sensazioni più speciali che il calcio ti possa regalare. É uno dei sogni per cui prega il bambino che è in me»

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