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Zielinski: «All’Inter mi trovo molto bene. Trovo una squadra tanto FORTE quanto competitiva»

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Piotr Zielinski, nuovo centrocampista dell’Inter, ha voluto rilasciare qualche dichiarazione raccontandosi tra passato, presente e futuro

Protagonista del terzo episodio di ‘Welcome Home’ Powered by Betsson Sport, Piotr Zielinski, nuovo centrocampista dell’Inter, ha voluto rilasciare qualche dichiarazione.

INIZIO – «Abbastanza presto, a 6-7 anni. Ho una famiglia molto sportiva, mio padre mi portava spesso al campo. Quando sono cresciuto, ho lavorato con lui, gli devo tanto, spero che sia contento di quello che sto facendo. Ma è grazie a mia madre che ho imparato a usare entrambi i piedi. In un torneo, ho chiesto a lei se potessi usare il mancino per tirare un rigore e lei mi ha detto ‘certo’. Poi ho usato questo piede più frequentemente. Forse avrei provato a fare il tennista, ma non sarebbe stato facile. Ho tanta passione per questo sport».

PRIMO CAMPO – «Quello della mia città, mi fa piacere tornare là nella sosta invernale per potermi preparare al meglio. Quando vado lì, mi tornano sempre bei ricordi».

IDOLO – «Tomas Rosicky, era un giocatore fantastico, molto forte tecnicamente. Poi c’erano i vari Zidane, Ronaldinho, e Iniesta, mi ispiravo a loro. Nel mondo del tennis, dico Federer, non potevo credere alla classe che aveva. Ma anche Nadal e Djokovic sono due fenomeni».

UDINESE – «Non è stato facile, però i dirigenti dell’Udinese sono stati bravissimi offrendomi le cose per darmi tranquillità, anche un volo ogni mese per la mia famiglia. Mia mamma era sempre con me praticamente, non ero ancora sposato. Sono stati tre anni bellissimi, dovevo solo pensare al calcio, non mi hanno fatto mancare niente».

ITALIA – «Sicuramente l’Italia mi piace molto, ora sono anche cittadino. Ho vissuto qua metà della mia vita, si vive bene qua. Da questa nuova avventura mi aspetto molto, arrivo in una grandissima squadra che è campione d’Italia. Spero di inserirmi perfettamente nei piani del mister e dare il mio contributo per continuare a vincere».

ALLENATORE – «Ogni allenatore che ho avuto mi ha insegnato qualcosina, mi hanno fatto capire di credere in me stesso e di lavorare al massimo. Ringrazio ognuno di loro».

NAZIONALE POLACCA – «Un rapporto forte, tutto è iniziato dall’Under 15, parlavano tutti benissimo di me anche se ero piccolino e magro. Gli allenatori non mi facevano giocare, anche se mi chiamavano sempre. Non è stato semplice all’inizio, ma sono stato calmo e sono arrivato a fare quasi 100 presenze con la Nazionale. Una cosa che mi rende orgoglioso».

PREGIO E DIFETTO – «Sono sensibile, non so dire i difetti anche se ne ho… Magari sono un pochino geloso».

SPOGLIATOIO – «Quello dell’Inter devo ancora conoscerlo bene, ma ho sentito dire che è uno spogliatoio fantastico, dove c’è un gruppo forte e sano. Mi fa piacere perché sicuramente mi ambienterò bene, non sono uno che crea problemi».

TALENTO E DETERMINAZIONE – «Tutte e due, se no è difficile avere successo».

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