2009
Zenit, Spalletti: “In Italia troppe pressioni”
Luciano Spalletti, nuovo allenatore dello Zenit S.Pietroburgo, ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano La Reppublica nella quale rivela i principali motivi della sua scelta di allenare all’estero: “Volevo da tempo un’esperienza all’estero. C’è l’opportunità , l’accetti e basta: l’interesse dello Zenit ha spostato le cose, non altro. Grande società , giovane, che vuol crescere. Città bellissima, monumentale: unica differenza con Roma il clima. E poi non sarò il primo: in Russia andò Scala, Messina ha vinto col basket, a Mosca c’è Pincolini. Porto la famiglia: i bambini alla scuola russa e mia moglie non aprirà negozi, notizia fasulla. Prendo la residenza, voglio imparare il russo e vivere in quel mondo lì”. La scelta è ricaduta sulla Russia, ma Spalletti era stato in giro per tutta Europa: “Dopo la Roma sono stato molto all’estero, esperienze nuove e dirette, soprattutto a Londra. Sono stato da Zola al West Ham e da Ancelotti al Chelsea. Carlo, gentiluomo, mi ha aperto il suo salotto, mi ha fatto stare sul campo, vedere i box dello Stamford Bridge, mostrato l’organizzazione. Il calcio estero e in particolare il calcio inglese mi ha colpito: disinnesca le tensioni. Può sembrare meno professionale a prima vista, invece esalta le prestazioni: i giocatori sono a loro agio. In Italia spesso rendono meno per la tensione”. Però l’Italia è l’Italia: “A me la passionalità del calcio italiano piace, dopo un mese mi mancava. Ma il calcio migliorerebbe se imparasse la lezione… Io sono profondamente italiano: la passione spesso fa la differenza e sono abituato a lavorarci. Ma va ripulita dall’eccesso: riempiremmo di più gli stadi. Non bisogna vendere la vittoria come unica concezione possibile”.