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Zenga: «La mia famiglia interista (con qualche juventino…)»

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Walter Zenga si è confessato a 7, il magazine del Corriere della Sera. Una lunga intervista a comporre un ritratto intimo, tra famiglia e carriera.

AMORE PER L’INTER E PADRE – «No, lui era juventino perso. Quando c’era Inter-Juve era un problema: se perdevamo io mi arrabbiavo, piangevo. Anche il mio primo figlio Jacopo è bianconero, siamo una famiglia strana. Però gli altri quattro figli sono dalla mia parte».

RAPPORTO COL PADRE – «Ho avuto dei periodi di blackout con lui per motivi che adesso mi sembrano sciocchi, ma che allora mi avevano ferito molto. Se tornasso indietro non perderei tempo».

RAPPORTO CON I FIGLI – «Non è sempre stato sereno, non è facile quando vivo in un altro Paese, magari con un fuso orario differente. Ho imparato che l’importante è la qualità del tempo che trascorriamo insieme. Samira e Walter jr sono a Dubai, i più grandi abitano tra Milano e Roma. Un po’ ci rincorriamo, capita di vedersi in aeroporto mentre aspettiamo voli diversi e a volte riesco a cenare con Jacopo, Nicolò, Andrea. La cosa difficile è vederli insieme, ognuno ha la sua vita: Nicolò è stato in Africa per lavoro, Andrea gira sempre, Jacopo è anche un tenero papà. Per fortuna ci sono le videochiamate».

CHI MI SOMIGLIA DI PIU’ – «Credo Andrea. Ha una testa dura come la mia, si avvicina molto al mio modo di essere, di pensare. Faceva il portiere. Nicolò è serio, direi serissimo, è vicepresidente di un’azienda. Jacopo è un attaccante, ha sempre giocato in serie D e in eccellenza, si è creato la sua strada da solo».

INTER – «Ricordo qualsiasi sfumatura di tutti i match che ho giocato, quello che mi ha dato l’Inter è stato enorme».

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