2017

Zenga: «Ritorno su una panchina di A? Ci spero»

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Presente a Zurigo per i FIFA Awards, Zenga si racconta in una lunga intervista a “Il Corriere dello Sport”: «Con il presidente Infantino abbiamo parlato di tante cose»

Tempo di premiazioni, comparse e grandi star: tempo di FIFA Awards, che quest’anno ballano da soli dopo la separazione con il Pallone d’Oro, tornato a essere un premio indipendente. Tra di loro, c’era anche l’ex tecnico di Samp, Palermo e Catania Walter Zenga: domenica ha cenato insieme al presidente della FIFA Infantino e a una serie di ex campioni come Maradona, Batitusta, Van Basten, Trezeguet, Boban, Toldo, Salgado e Vitor Baia. Ieri il bis con un torneo di calcio a otto: è stato inserito in squadra con Puyol, Aimar, Yorke e Türkyilmaz e nonostante il freddo si è divertito.

PASSATO PRESTIGIOSO – Zenga si è goduto il tuffo nel passato: «Sono state due giornate molto belle e ho rivisto con piacere tanti amici. Prima di rispondere a questa telefonata parlavo con Rijkaard del calcio moderno, dei metodi di allenamento, ma anche delle sfide che abbiamo vissuto a Milano». Domenica invece la cena con Maradona e gli altri: «Diego lo incontro spesso perché abita a Dubai con me, mentre trovarmi insieme a persone che non vedevo da tanto tempo è stato particolare. Ci siamo salutati come se l’arbitro avesse appena fischiato la fine di una delle tante partite che abbiamo giocato in passato». Il tempo però passa anche per le leggende come loro: «In effetti il processo di invecchiamento non si può fermare. Io amo dire che diventiamo… vintage. La passione per il calcio, il rispetto reciproco e la voglia di stare insieme però sono immutate».

MARADONA SEMPRE UNICO – Tra i vecchi avversari, il più eccitato era forse Maradona, che Zenga ha trovato come sempre: «Carico come al solito. Si sta preparando alla grande festa che Napoli gli riserverà la prossima settimana (lunedì, ndr): è il giusto riconoscimento per ciò che ha fatto in passato per la città». L’argentino ha dato spettacolo nella partita tra vecchie glorie: «Certo che ha giocato. E ha pure segnato su rigore». Tra i pali c’era lei, come a Italia ‘90? «No, io ero fuori porta». Altrimenti l’avrebbe presa in giro ricordando la semifinale di quel Mondiale… «Tra di noi evitiamo questi discorsi. Altrimenti mi sentirei sempre dire: “Ti ricordi quella volta in cui ti ho segnato…”. Nessuno però si ricorda delle grandi parate di noi ex portieri (ride, ndr)».

VECCHI AVVERSARI – Zenga si è ritrovato degli avversari tremendi, tra cui bomber come David Trezeguet: «David è sempre in forma. Io però in squadra avevo Puyol, un “mastino” mica male. Ci siamo divertiti e ci siamo presi un po’ in giro». Batistuta come l’ha ritrovato? «Bati è straordinario. Non lo vedevo da 5 anni ed è stato come se ci fossimo incontrati dopo due giorni. Ha una vitalità incredibile». Le piace l’idea di Infantino di riunire così tanti ex calciatori per la causa della Fifa? «Chi ha giocato e allenato può dare una mano a migliorare il calcio. Se si vogliono fare dei cambiamenti è inevitabile ascoltare le idee di coloro che hanno disputato ad alti livelli centinaia di gare».

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