Zaza e la vita in Spagna: «A Valencia mi hanno dato fiducia» - Calcio News 24
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2017

Zaza e la vita in Spagna: «A Valencia mi hanno dato fiducia»

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Ormai punto di riferimento per il Valencia, Simone Zaza non molla la nazionale: «Non mi chiamano da novembre, ma…»

Non è stato un anno facile per Simone Zaza: il rigore sbagliato in maniera comica contro la Germania all’Europeo, l’addio alla Juventus dopo i sei mesi difficili al West Ham e l’arrivo in un Valencia confuso. Ora, però, tutto sembra promettere meglio per l’attaccante, come conferma ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport”: «Al West Ham non funzionò e lo sbarco a Valencia non è stato dei più facili: è stato un anno incasinato. A gennaio dissi che qui – con il mare, il sole e il calore della gente – pensavo di poter far bene. Infatti è andata bene, ma ora bisogna fare ancora meglio». Il Valencia è per ora un cantiere aperto: «Aspettiamo rinforzi, ma ho buone sensazioni: proviamo ad arrivare in Europa, visto che i tifosi si sono rotti le scatole delle difficoltà».

PASSATO JUVE – Sembra strano, ma Bonucci ha lasciato la Juventus per andare al Milan. Zaza ha condiviso lo spogliatoio con lui e ne è stupito: «Ci sono rimasto. Non stando lì, non so cosa sia successo, ma è un gran colpo per il Milan». Sulla Serie A, Zaza non ha dubbi: «La Juventus non ha rivali, anche se si sono rinforzati in tanti. Simpatizzo per la Roma vista la presenza di Di Francesco, il mio ex allenatore, al quale sono affezionato. E poi c’è il Napoli, che gioca il miglior calcio in Italia. Forse la più spagnola delle squadre in A». Zaza è rimasto stupito anche della sconfitta nella finale di Champions contro il Real Madrid: «Nonostante sapessi che loro erano favoriti, ero convinto che la Juve avrebbe portato a casa la Champions. Anzi, dopo il pareggio di Mandzukic, ne ero certo».

…E OBIETTIVI FUTURI – Intanto, la Liga sta per iniziare e Zaza ne sarà protagonista: «Voglio arrivare in doppia cifra e giocare bene, aiutando la squadra. Qui il gioco è più rapido, più tattico di ciò che pensavo. Il Real Madrid? Uno squadrone. Neymar al PSG? C’è un limite o dovrebbe esserci, questo non è più calcio». E poi c’è quello Spagna-Italia del 2 settembre a Madrid, dove l’ex Juve vorrebbe esserci: «L’ultima volta sono stato chiamato a novembre e non giocavo al West Ham. Poi ho iniziato a giocare qui e non sono stato più chiamato. Come andrà al Bernabeu? Sarà molto dura, ma ce la possiamo fare. Hanno un serbatoio più ampio del nostro, ma la nostra U-21 ha fatto benissimo: sono fiducioso».

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