2015

Zappacosta: «Se scelgo, dico Juventus»

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Il laterale dell’Atalanta e le sirene di mercato bianconere

Considerato il possibile erede di Zambrotta, Davide Zappacosta è una delle sorprese che sta regalando il campionato italiano in questa stagione. Il giovane laterale dell’Atalanta, però, non si lascia travolgere dall’entusiasmo e resta concentrato sul cammino della squadra, che affronterà la Juventus nel prossimo turno: «Non è mai una sfida come contro le altre. Sono tutti juventini in famiglia… Però non so se riusciranno a venire allo Stadium: i collegamenti da Sora non sono comodissimi», ha dichiarato ai microfoni di Tuttosport.

LE SIRENE DI MERCATO – Zappacosta ha poi commentato anche le voci di mercato circa un interesse dei bianconeri nei suoi confronti: «Mi fa piacere, mi inorgoglisce. E’ una dimostrazione del fatto che sto lavorando bene e devo continuare a farlo. Però cerco di non pensarci più di tanto e anche il mio agente non mi dà notizie, in modo che io non abbia distrazioni. Io a Bergamo sto bene, l’Atalanta mi sta dando tanto. Potendo scegliere, sceglierei la Juve. Al di là del tifo, si tratta della squadra più forte e che gioca il miglior calcio. Però, davvero, ora sono concentrato sull’Atalanta e alla Juve penso solo perché è la nostra prossima avversaria». 

CRESCITA – Zappacosta, che della Juventus teme maggiormente Pogba e Tevez, sta pensando di chiedere la maglia a… Nedved: «Eh, quasi quasi… Confesso che dopo Juventus-Avellino gli ho chiesto se potevamo fare una foto insieme!». Intanto riflette su cosa migliorare: «Nella fase difensiva, innanzitutto, poi nei cross. Facendo l’esterno alto, è fondamentale: a volte mi fermo, dopo gli allenamenti, a provarne un po’». 

ALLENATORI – Sul rapporto con Colantuono e gli occhi di Conte puntati su di lui invece: «Il mister cerca sempre di farti tirare fuori il meglio. E’ sempre carico: ora, non dico che “ti sta sempre addosso”, ma in ogni secondo dell’allenamento ti segue in modo di farti dare il massimo. Conte l’ho incrociato dopo Juventus-Avellino, poi quando è venuto a trovarci a Bergamo in qualità di ct. Nella Nazionale ci spero, però vale sempre lo stesso discorso: se vuoi raggiungere certi obiettivi, non basta sperare, ma servono fatica e impegno».  

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