2017

Montella rispolvera Zapata: è lui il muro del Milan

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Montella rispolvera Zapata, che sta ben figurando al centro della difesa: l’infortunio di Romagnoli ha riaperto le porte ad un giocatore di grande talento, ma troppo spesso discontinuo e carente in termini di concentrazione

La seconda parte della stagione ha rilanciato un giocatore, nel girone d’andata, era rimasto ai margini del progetto Milan. Perché Cristian Zapata, complice anche l’infortunio di Romagnoli, si è ripreso il posto da titolare nella difesa rossonera e i risultati stanno dando ragione alla scelta, in parte obbligata, di Montella. Il colombiano, che recentemente ha anche festeggiato le 100 presenze con il Diavolo, è sempre stato un giocatore di grande prospettiva, con colpi importanti e innegabili abilità nel gioco aereo, ma ha sempre palesato enormi cali di concentrazione che non gli hanno permesso di avere una carriera folgorante, in linea con le premesse dei suoi anni a Udine. L’unico ad aver scommesso su Zapata, in tempi non sospetti, è stato Galliani. La retrocessione del Villareal nel 2012 permise all’amministratore delegato rossonero di strapparlo alla concorrenza ad un prezzo stracciato. E con Allegri Zapata aveva trovato una sua dimensione, salvo poi perdere appeal con Seedorf prima, con Inzaghi poi e con Mihajlovic nella passata stagione. Nessuno è mai riuscito a far esplodere un difensore che non è mai stato in grado di fare il salto di qualità. L’operazione alla caviglia, anche quest’anno, gli ha fatto disputare un’annata a mezzo servizio, ma dopo la guarigione Montella ha cominciato a capire che anche il colombiano poteva tornare utile. Con lui in campo, il Milan ha ottenuto in campionato cinque vittorie e un pareggio, perdendo soltanto contro Samp e Juve. E Zapata si è sempre confermato fra i migliori in campo, così come è successo sabato contro il Genoa, con il temibile Simeone chiuso nella morsa di un centrale che forse ha davvero imboccato la strada verso la maturità. Alla soglia dei 30 anni è arrivato il momento, atteso da quattro anni, di conquistare un Milan che ha sempre più bisogno di punti fermi per il presente. E, soprattutto, per il futuro.

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