Editoriale

Zaniolo “educato” ma non può essere sempre sotto tiro

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Ancora una giornata da protagonista, suo malgrado, per Nicolò Zaniolo con l’hashtag “educato” a spopolare sui social

Educato o non educato, questo è il problema: non c’è mai pace per Nicolò Zaniolo, nel pieno di un’ennesima giornata sotto i riflettori. Questa volta a causa della discutibile presa di posizione di Milena Bertolini, Commissario Tecnico della Nazionale Femminile.

Ma sul bizzoso talento della Roma c’è sempre qualcosa da scrivere e di cui parlare. La settimana di fuoco era scattata qualche giorno fa con le dichiarazioni quanto meno inopportune di Tiago Pinto sul futuro in giallorosso, etichettato come “non garantito”. Un’ingenuità, quella del dirigente portoghese, che ha scatenato l’inevitabile ridda di voci e spifferi sul plausibile trasferimento alla Juve nel prossimo futuro.

Dal week end di calcio giocato le speranze di rinsaldare lo spirito, andate perdute nel recupero della sfida contro il Genoa. La splendida rete, il sacrosanto annullamento per il fallo di Abraham, l’affrettata espulsione decretata dall’arbitro Abisso per qualche parolina di troppo. Vero, Zaniolo poteva tacere, ma al contempo il direttore di gara avrebbe potuto e dovuto mostrare maggiore buon senso considerando il particolare contesto e lo stato d’animo del giocatore.

Un cartellino rosso non particolarmente gradito dalla Bertolini, le cui parole hanno scatenato l’immediata ironia social con l’hashtag #Zanioloeducato entrato ben presto in tendenza.

E nel frattempo, Antonio Cassano non ha perso l’occasione per stroncare l’attaccante azzurro dal punto di vista strettamente tecnico. Insomma, di tutto e di più, una vita perennemente sotto tiro. La soluzione? Sfortunato o colpevole che sia, a Nicolò servirebbe una sana dose di anonimato.

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