2014

Zanetti: «Quella promessa di Mourinho…»

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Il vicepresidente svela alcuni particolari sulla cavalcata per il Triplete

INTER ZANETTI – Ritorno a Kiev per l’Inter, che affronterà il Dnipro al debutto nella fase a gironi dell’Europa League. Nel 2009, però, la squadra nerazzurra affrontò la Dinamo di Shevchenko, che inaugurò la cavalcata verso il Triplete. Ricordi ancora vivi nella memoria di Javier Zanetti, che seguirà la squadra in Ucraina: «Prima della partita, José ha attaccato ai muri dello spogliatoio la classifica del girone senza avere nemmeno il bisogno di dirci nulla: bastava guardarla, per rendersi conto che eravamo quasi fuori e che quella sarebbe stata la partita della vita. Nel primo tempo, non funzionava niente e avevamo fatto una fatica terribile e Mourinho, senza perdere un attimo ci disse “Siamo fuori: ora rischio il tutto per tutto”. Tolse Cambiasso e Chivu per mettere Thiago Motta e Balotelli poi, a dieci minuti dalla fine, mise pure Muntari per Samuel e mi disse di fare il centrale, visto che in campo era rimasto un unico difensore, ovvero Lucio», ha raccontato, come riportato da Tuttosport, l’ex capitano nerazzurro, ora vicepresidente, che ha rivelato altri retroscena.

LA PROMESSA – Dalla consapevolezza acquisita dalla squadra alle richieste di José Mourinho all’ex patron Massimo Moratti: «Non so se Moratti avrebbe esonerato Mourinho se non avessimo passato il girone, certo è che quella notte ci siamo resi conto che nulla sarebbe stato impossibile per quella Inter. Però, già nella stagione precedente, era scattato qualcosa dopo l’eliminazione con il Manchester a Old Trafford quando Mourinho andò da Moratti e gli disse “Ha visto, l’atteggiamento è cambiato: mi dia i giocatori giusti e vinceremo anche in Europa”. E così è stato. Però, senza quella rimonta a Kiev non ci sarebbe stato futuro e, oltre alla Champions, ci saremmo giocati pure il prestigio».

PRESTIGIO – Da Kiev, dunque, può ripartire il cammino dell’Inter verso il rilancio internazionale: «L’Europa League può darci prestigio ed è il primo gradino per tornare a vincere tutto in Italia e in Europa. La storia del Triplete dimostra a questi ragazzi come le grandi vittorie si costruiscono negli anni e che, se si riesce a creare un grande gruppo, ogni risultato è raggiungibile», ha spiegato Zanetti, che poi ha preso le difese del gruppo del Triplete, definendolo unito, nonostante i tentativi esterni di dimostrare il contrario: «Nei confronti di chi ha vinto tutto e dei cosidetti “senatori” ci vuole rispetto per quello che hanno fatto».

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