2017

Zanetti su Mourinho: «Ecco cosa disse a Guardiola in semifinale…»

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Javier Zanetti, ospite in radio, ripercorre gli anni dell’Inter del triplete e il suo rapporto con Jose Mournho

Il vicepresidente e bandiera dell’Inter Javier Zanetti è stato ospite alla trasmissione “Il falco e il gabbiano” su Radio24 e si è parlato della sua esperienza con Josè Mourinho: «Cosa aveva di Speciale Mourinho? E’ uno che cura tutto i dettagli, preparava le partite con grande senso di responsabilità e noi sapevamo tutto dell’avversario e cosa dovevamo fare. Poi quello che riusciva a trasmettere a tutti, per questo i risultati sono quelli che tutti conoscono. Aspetto psicologico? Si, lui con ognuno di noi parlava in maniera diretta, trovando il linguaggio giusto per ognuno e riusciva a farci dare il massimo, anche quando eravamo in difficoltà, si reagiva insieme».

Zanetti poi ritorna agli anni del triplete  e alla scelta di Mourinho di lasciare l’Inter: «Bisognava sacrificarsi tanto, avere spirito di squadra, di team, sapere che non conta il singolo ma la squadra. Per noi, mano a mano che passavano le partite, sapevamo che potevamo farcela. Per noi era un sogno che è diventato realtà. Un percorso fantastico dove ogni partita giocavamo una finale. Grande tensione ma la squadra era pronta. Sarebbe andato via comunque, anche se non avessimo vinto la coppa. Il Real era una sfida importante e sapeva bene che sarebbe stato difficile ripetere quello che ha fatto con noi. Mi fece capire qualcosa le ultime due settimane, prima della Champions, ma ci tengo a precisare che lui voleva prima finire al meglio quello che aveva iniziato, poi pensava al Real».

La partita della svolta e quelle parole dette a Guardiola: «In Ucraina, contro la Dinamo Kiev, li abbiamo capito che potevamo vincere la Champions, nell’intervallo ci fece un discorso dove comunicò che avrebbe rischiato mettendo due punte. Poi la gara contro il Barcellona al Camp Nou, in inferiorità numerica, lui era tranquillissimo, e ricordo ancora la scenetta con Guardiola, dove gli disse che avremmo passato noi il turno. Li capimmo questa cosa e in quella gara uscì lo spirito di squadra».

 

 

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