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Inter, Zanetti: «Conte interista al 100%, ai tifosi della Juve non fa piacere»

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Javier Zanetti, vicepresidente dell’Inter, ha parlato della figura di Antonio Conte e dello Scudetto nerazzurro. Le sue parole

Javier Zanetti ha rilasciato un’intervista a La Nacion. Le sue parole.

CONTE «Questo progetto è iniziato con Conte due anni fa. E dal suo arrivo sono stato molto più vicino alla squadra. All’inizio del mio ruolo, e sempre come vice presidente, mi sono dedicato di più ad altre cose. Non è che non fossi vicino alla zona sportiva, ma l’accento l’ho messo in altri campi. D’altronde ho vissuto questo processo da quando è nato ed è una grande soddisfazione vedere i frutti di tutto questo lavoro. Passando anche attraverso sapori amari che, attenzione, sono fondamentali per crescere. Maturare, migliorare, avere coraggio. E questo gruppo doveva superare quelle fasi negative per prepararsi a vincere, per imparare a vincere. Ricordo il primo pranzo che ho fatto con Antonio, lui aveva appena firmato: e avevo già capito che stava iniziando qualcosa di bello. Ha un’enorme capacità e molta convinzione di trasmettere le sue idee. Sì, mi ha dato spazio e fiducia per poter essere vicino al gruppo. I suoi meriti? Principalmente, nella cultura del lavoro. È instancabile. E poi la sua mentalità ha reso un gruppo di giocatori, molti dei quali giovani, consapevoli di poter vincere».

CONTE RIVALITA’ INTER JUVE – «Penso che al tifoso della Juve non faccia piacere per nulla il fatto che abbia portato l’Inter al titolo. Il tifoso nerazzurro, all’inizio, sicuramente lo aveva un po’ studiato, ma credo si sia reso conto subito, dal modo di lavorare di Antonio, che si sarebbe dato completamente. Al di là del fatto che Antonio ha giocato tanto per la Juventus, da quando è arrivato all’Inter non è passato giorno senza pesare al 100% su come migliorare la squadra. Qui si dice “ha sostenuto la causa”, ha accettato la sfida come un uomo interista al 100%».

SOCIETA‘ – «È vero che a metà stagione il club potreva essere venduto. Ha attraversato e sta attraversando grandi problemi finanziari. Non siamo gli unici ad avere problemi, ovviamente, perché la pandemia ha generato molti deficit. Ma è vero: come società dobbiamo ancora migliorare. Il lavoro dell’allenatore e dei giocatori è stato molto buono, ed è visibile: finalisti di Europa League e campioni di Serie A in due anni, ma allo stesso tempo il club deve aspirare a qualcosa di più. Il club deve migliorare molti meccanismi, questa è la realtà».

NUOVO SAN SIRO«È un argomento di cui si parla da due o tre anni e stiamo ancora aspettando delle definizioni. È un progetto congiunto con il Milan, ma i permessi dipendono dal comune e da una commissione che non finisce mai con la sua analisi. La pandemia, probabilmente, non ha aiutato per tutti gli stop che ha portato».

SUPERLEGA «E’ durato così poco… La risposta è stata data dai tifosi. E non solo i tifosi dei 12 club fondatori, ma tutti gli appassionati di calcio. È stato un errore e bisogna imparare dagli errori. Questo è stato un errore, senza dubbio, ma sicuramente aiuterà la FIFA, la UEFA e tutte le principali organizzazioni calcistiche, insieme ai club, a riunirsi e cercare di trovare modi per migliorare il calcio».

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