2009
Zaccheroni: “Torno in Giappone, il calcio può aiutare”
Ha l’animoÃ? in tumulto, lo sguardo verso il Giappone e la valigia in mano. Domani mattina Alberto Zaccheroni, il tecnico di Cesenatico che dall’agosto scorso guida la nazionale nipponica con la quale a gennaio ha vinto la Coppa d’Asia, tornerà nel Sol Levante che aveva lasciato il 13 marzo scorso per tornare a casa e tranquillizzare la famiglia. Lo ha voluto con insistenza, per aiutare quel popolo che, nonostante conosca da pochi mesi, lo ha conquistato.
Martedì prossimo infatti, al “?Nagai Stadium’ di Osaka, i “?Blue samurai’ incontreranno la “?Top 11′ del campionato giapponese (guidata da Dragan Stojkovic) per raccogliere fondi per le vittime del terremoto. “?Zac’ ha spinto per questa partita, era infatti nella sua casa di Tokyo il giorno del sisma (11 marzo scorso) quando armadi e suppellettili cadevano e in strada l’asfalto si muoveva.
A chi gli fa presente che in un momento nel quale chi può rientra dal Giappone, lui è uno dei pochissimi ad andarci, non ha dubbi: “Domani riprendo l’aereo: martedì sarò in panchina a Osaka in questa partita benefica, tornerò in Italia subito dopo. Come la “?mia’ Federazione sono convinto che il calcio possa dare un contributo a rialzarsi in un momento tanto difficile. Sono a disposizione di quel popolo che mi ha conquistato per semplicità , senso del dovere, spirito di sacrificio e dignità “.
E’ molto in ansia “?Zac’ per quel Paese, ogni giorno si sente con i dirigenti della Federazione: “Voglio aiutare i giapponesi con il calcio che è il mio lavoro, ma anche in altri modi e saranno loro a dirmi come posso essere utile”.
I rischi e i timori di una situazione ancora poco chiara non lo frenano: “Le centrali nucleari, il pericolo radiazioni e le ricerche dei dispersi rappresentano l’emergenza, questa è una catastrofe che ha ripercussioni su tutto il mondo. Personalmente ho appena effettuato un controllo medico di base, tutto a posto; per il tempo che sono rimasto a Tokyo dopo il disastro non ho corso il rischio di radiazioni”.
E per rendere l’idea al volo di come e perchè giapponesi l’abbiano “?catturato’ emotivamente, si affida a due episodi simbolo: uno prima della catastrofe, l’altro successivo: “Tokyio ho visto gli addetti dei supermercati consegnare la merce senza farsi pagare sicuri che la gente, passata la fase di emergenza, tornerà a saldare i conti”. Poi un’abitudine della sua nazionale: “Quando siamo rientrati dalla Coppa d’Asia, in aeroporto al “?tapis rulant’ dei bagagli si sono fiondati non solo i magazzinieri ma i calciatori per trasportare le valigie comprese quelle non personali. In Italia lo avete mai visto fare? Io no”.
Fonte | Quotidiano.net