2020
Zaccheroni sta con Felipe Melo: «Non ha mai litigato con nessuno in allenamento»
Alberto Zaccheroni, ex allenatore della Juve, ha rilasciato un’intervista, parlando così di Felipe Melo e Giorgio Chiellini
Intervistato da Tuttosport, Alberto Zaccheroni ha detto la sua sul botta e risposta delle scorse settimane tra Felipe Melo e Giorgio Chiellini. Queste le parole dell’ex allenatore della Juve.
FELIPE MELO – «Io avevo un buonissimo rapporto con Felipe. Una volta pensavano avessi bisticciato perché non gli diedi la mano dopo il cambio, ma in realtà gli dissi: ‘Hai fatto bene ma io da te voglio di più perché tu puoi fare la differenza con quella forza fisica mostruosa’. In allenamento non l’ho mai visto litigare o dare calci a nessuno… Detto questo, non lo andavo a marcare fuori. Mi riportavano che era un po’ disordinato fuori dal campo, ma l’allenatore non deve andare a marcare i giocatori nella vita privata. Bisogna cercare di farglielo capire. Se uno poi in campo mi dà tutto, se anche mi fa tardi la notte e poi fa bene in campo, allora io faccio anche finta di non saperlo».
CHIELLINI – «È un ragazzo intelligente. Evidentemente non ha gradito certe cose perché saranno state fatte in momenti sbagliati. Se in campo uno rende, può fare come vuole, ma se in campo non ti dà una mano… Comunque per Chiellini ho grande stima: è evidente che rimarrà nella famiglia Juve, si vede che è responsabilizzato dalla società. È pronto e se lo merita».
JUVENTUS – «Perchè non funzionò il mio metodo alla Juve? Mi viene in mente che lì molti giocatori erano a fine carriera e mi vengono in mente tutti gli idisponibili che avevo ogni volta: mai sotto i 12-13 indisponibili a stagione. Ma io ho la mia idea, fateci caso. Se si mette lì ad analizzare nel tempo le squadre che hanno avuto parecchi infortuni stagione per stagione, noterà che la costante nelle 5-6 squadre con tanti infortuni è che in quelle squadre c’è tensione. I giocatori si fanno male quando, dico io, “l’aria non è pulita”. Lei pensi alla Juve prima di me e dopo di me: settimi, settimi. Sempre 13-14 giocatori indisponibili. L’aria non era pulita. Poi con Conte s’è ripartiti da zero e si è rifatta la squadra