2018
Yonghong Li in difficoltà, ma il Milan è deluso: nessuna difesa dal calcio italiano
Da una parte Yonghong Li e le sue indecisioni, dall’altra un silenzio in Lega che preoccupa Marco Fassone: la situazione in seno al Milan
C’è solo una exit strategy per Yonghong Li, lo hanno affermato anche i Piccoli Azionisti del Milan: rifinanziare il debito con Elliott. Proprio questo è il nodo attorno a cui ruotano tutte le vicende del Milan, in particolar modo le beghe con la UEFA per il settlement agreement, bocciato pochi giorni fa. In attesa del 15 giugno, data in cui il massimo organismo calcistico europeo dovrebbe pronunciarsi, la situazione in seno ai rossoneri non sembra delle migliori, almeno stando a un retroscena raccontato su Il Giornale da Franco Ordine. Pare che Li abbia dapprima espresso la volontà di scrivere una lettera per rispondere a tifosi e azionisti del Milan. Tutto sembrava pronto per le dichiarazioni ufficiali di Li, quando la faccenda si è arenata. Ha cominciato a girare un testo, una sorta di bozza, tra Italia e Cina, ma poi è stato ritirato e Li è rimasto in silenzio.
Il presidente e azionista di maggioranza del Milan sta vivendo una situazione complicata. Ma, sempre secondo Ordine, ci sarebbe di più: il Diavolo non avrebbe preso bene neppure il momento attuale del calcio italiano. La Lega di Serie A era commissariata fino a pochi giorni fa da Giovanni Malagò, presidente del CONI, e nessuno si è fatto avanti per difendere pubblicamente i rossoneri. Nell’ottica dell’amministratore delegato Marco Fassone, il Milan sarebbe stato lasciato solo di fronte all’UEFA, senza neppure una dichiarazione dai rappresentanti del calcio italiano. Intanto il Milan rimane in attesa di capire se giocherà l’Europa League o meno. Il mercato è fermo e i rossoneri rischiano beffe clamorose (su tutte, Memphis Depay all’Inter). Il debito con Elliott va saldato entro ottobre, ma le nubi si stanno già addensando sulla testa di Yonghong Li.