2015

Ogbonna: «Juventus? Mi dispiace per come è andata»

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E sul Torino: «Ventura è il calcio in persona»

La sua carriera poteva fare tappa a Napoli, invece Angelo Ogbonna è finito a Londra tra le fila del West Ham. Dopo il suo trasferimento in Inghilterra parla per la prima volta il difensore, che ha fatto un bilancio dei primi sei mesi in Premier League: «Sono soddisfatto, ma non mi accontento. Ho iniziato bene, poi c’è stato l’infortunio che mi ha tolto di mezzo per alcune settimane. Ora ho ripreso a giocare e non posso lamentarmi. La differenza tra la Premier e la A è il ritmo. Qui si va a mille, c’è un’intensità pazzesca. Nessuno molla mai. Bilic? È molto bravo a leggere le partite. Io non posso che parlarne bene: è stato lui a volermi qui. Il West Ham sembra il Torino: molto più di un club», ha dichiarato l’ex difensore della Juventus ai microfoni di Extra Time.

LA CARRIERA – Affascinato da Londra, Ogbonna non dimentica il suo passato e le tappe che ha dovuto percorrere: «Primo momento importante? Il provino a Roma in cui venni notato da Antonio Comi. Fu lui a segnalarmi al Torino. Il settore giovanile granata è speciale: fa crescere gli uomini prima che i calciatori. Ho avuto tecnici come Serena, Calamita, Pigino, Giacomo Ferri. Ventura? Il Maestro, con la maiuscola. È il calcio in persona. Ha fatto la fortuna di molti di noi. Al Torino ho avuto anche Colantuono. Certe volte mi faceva incazzare, ma ho imparato anche da lui. Juventus? Conte è il Mourinho italiano. Riesce a portarti oltre gli ostacoli. Allegri è entrato nello spogliatoio in punta di piedi, abile: s’è appoggiato alla vecchia guardia. E una dote: ti responsabilizza. Prandelli? Mi ha portato in Nazionale e gli sarò sempre grato: non capita tutti i giorni che un c.t. convochi un calciatore di serie B. L’Italia è la mia seconda maglia. Voglio tornarci». Infine, Ogbonna ha provato a spiegare cosa non ha funzionato alla Juventus: «Sono stati 2 anni importanti. Mi dispiace di non essere stato usato in proporzione all’investimento che era stato fatto per prendermi dal Toro».

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