Calcio Estero
West Ham, Ogbonna: «Mi sento ogni giorno più forte. Ora sogno la Nazionale»
Il difensore del West Ham Ogbonna ha recuperato dall’infortunio al ginocchio e ora sogna il ritorno in Nazionale
Angelo Ogbonna, difensore italiano del West Ham, in una intervista a La Gazzetta dello Sport ha raccontato l’emozione del ritorno in campo dopo l’infortunio al ginocchio dello scorso anno.
FORMA RITROVATA – «Mi sento ogni giorno più forte, anche se la mia riabilitazione non finisce mai. Non pianifichiamo, analizziamo e cerchiamo di trovare la cosa migliore per la mia condizione».
BRIVIDO DEL RIENTRO – «Sapevo dal giorno prima che avrei giocato, ma l’emozione più grande è stato scoprire che avrei indossato la fascia di capitano: è stato emozionante perché tutti non vedevano l’ora che tornassi. È stato un lungo viaggio, anche se ora che è finito sembra passato velocemente. È stata dura».
SCAMACCA – «Gianluca è un ragazzo molto interessante. Ha qualità da vendere, me l’hanno detto anche Zanetti e Stellone, suoi allenatori che sono stati miei compagni. Penso che la Premier possa essere una rampa di lancio per lui: è un campionato competitivo, è importante che mostri le sue qualità fisiche e tecniche».
PREMIER LEAGUE – «Il gioco. Qui la competizione è sempre alta. Non ho mai visto una partita semplice, né in campionato né nelle coppe nazionali: sono scenari che ti rimangono dentro, e alla fine fanno la differenza».
AVVERSARI INDIMENTICABILI – «Ce ne sono tantissimi. Voglio citare Jorginho: molti lo criticano pensando che non sia all’altezza, penso invece che abbia avuto la forza e la testa per imporsi. E poi De Bruyne e Aguero. E ora Koulibaly. Poi Van Dijk e Kane. È un campionato incredibile».
INIZIO DIFFICILE – «Veniamo da due anni in cui abbiamo spinto tanto, spendendo tante energie. La squadra è sempre stata corta, gli infortuni ci hanno penalizzato. Anche adesso: il club ha speso molto per Aguerd, il nuovo difensore, che si è fatto male subito. I nuovi come Gianluca sono arrivati a metà-fine preparazione, pure questo conta. Tutto considerato non penso che la nostra situazione sia così negativa come sembra».
NAZIONALE – «Ci ho sempre pensato. Chi non ci pensa è perché non è attaccato al calcio. Il calcio è fatto di passione, gioia ed emozioni: abbiamo iniziato perché il nostro sogno era giocare ad alti livelli, di vestire la maglia della Nazionale. Lo sarà fino all’ultimo».