Samp Spezia, 32 tiri in partita nel match di ieri sera tra le due squadre, ma alla fine i numeri parlano di soli 2 gol

«Chi sta peggio dopo questo derby ligure?»: inizia così il pezzo de La Gazzetta dello Sport dedicato al pareggio tra Sampdoria e Spezia. Un 1-1 che certifica due cose molto nette: per i blucerchiati ormai si tratta solo di aspettare la matematica, la retrocessione è ormai certa; per gli spezzini, invece, il solo punto di vantaggio sul Verona in rimonta chiarisce che l’idea di una salvezza anticipata è tramontata e adesso si lotterà in un testa a testa fino al termine, salvo sorprese. E occhio al prossimo turno, quando il Verona andrà a Cremona (vedremo oggi a quale distanza si collocheranno i grigiorossi dal quartultimo posto), mentre Semplici sarà chiamato a fare bottino pieno al Picco con il Monza.
Cosa dicono numeri e voti rispetto alla gara di ieri? Partiamo dalle valutazioni prendendo come campione proprio la Rosea. Tra i 22 in campo più riserve, di gravi insufficienze c’è un solo giocatore, il doriano Lammers, condannato dal suo essere «poco vivace, mai incisivo». Al contempo si mettono in evidenza due 7 in pagella tra i portieri e uno tra gli attraccanti. Di Ravaglia viene esaltata una serie di interventi decisivi sul risultato. Il dirimpettaio Zoet ha murato Zanoli nel finale salvando il punto. Per essere i due sostituti dei titolari Audero e Dragowski hanno dimostrato che non è certo in quel ruolo che albergano i problemi delle due squadre. Quanto a Verde, autore del gol del pareggio spezzino, ha avuto un «grande impatto sulla partita», nella quale è entrato in seguito all’infortunio di Maldini.

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Le statistiche della gara dicono di 90 minuti più 14 di recupero molto vivaci, con 32 conclusioni complessive e uno Spezia che è stato costretto a fare di più avendo trascorso una quarantina di minuti sotto. Netta la differenza a favore dei ragazzi di Semplici sui contrasti vinti: 12 contro 3. La Samp ha tentato il doppio dei dribbling degli avversari, ma gliene è riuscito solo uno in più.