Champions League
VOTI&STATS – Milan-Psg: per Luis Enrique l’attacco è ok, ma la difesa è slow
Tutti i numeri e le statistiche della sfida tra Milan e PSG per la quarta giornata della fase a gironi di Champions
La sconfitta di San Siro complica il cammino nel girone del favorito Psg, che alla seconda trasferta perde di nuovo, seppur in misura minore rispetto a quanto successo in Inghilterra col Newcastle. A San Siro ci sono state alcune situazioni degne di sottolineatura per i francesi.
1) Le ammonizioni. I 3 cartellini gialli rimediati nel primo tempo, che hanno visto sanzionati Vitinha, Mkolo Muani e Ugarte. Un fattore che ha pesato, determinando anche una serie di cambi da parte di Luis Enrique, Significativo che nei primi 45 minuti, giocati a mille all’ora, i francesi siano incappati in ben 8 falli, a fronte di un comportamento di straordinaria correttezza del Milan, che non ne ha commesso solo uno. In questo, sebbene il punteggio fosse di parità, la vittoria dei rossoneri è stata netta, tanto da avere fatto scrivere di scacco matto da parte di Pioli nei confronti di Luis Enrique.
2) Tiri in porta. Gara senza fronzoli e anche con un po’ di squilibri, come certificano i 32 tiri complessivi, equamente spartiti tra le due squadre. Certo, il Psg ha come rimpianti due legni, colpiti da Dembelé sull’1-1 e da Lee Kang-in nel finale.
3) L’inutilità del possesso. Nella ripresa gli ospiti hanno tenuto il pallone tra i piedi per il 68% del tempo, ma a difesa schierata si è visto che il Milan ha una sua elevata organizzazione e una sua capacità di risposta ai pochi momenti nei quali i parigini hanno trovato un varco dove infilarsi.
Luis Enrique si è meritato un 5,5 in pagella dai quotidiani di Milano. Il Corriere della Sera ha definito la sua squadra «Il solito Psg: attacco show, difesa slow. Non è sempre festa». Ugualmente duro il giudizio da parte de La Gazzetta dello Sport: «La superiorità del secondo tempo di Parigi scompare: Psg discontinuo, vagamente distratto. Questa volta, vince Pioli».