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VOTI&STATS – Lazio Bayern: Sarri camaleonte, Tuchel depresso

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C’è una lettura molto semplice dal punto di vista statistico per quanto successo ieri in Champions con la sfida tra Lazio e Bayern

C’è una lettura molto semplice dal punto di vista statistico per quanto successo ieri in Lazio-Bayern e si può orientare su due elementi prevalenti.

1) Il palleggio del Bayern. Che i tedeschi abbiano una loro identità da squadra tecnicamente superiore lo si evince anche in una gara nella quale hanno perso e che ha confermato lo stato di crisi. Basti pensare al dato del possesso palla, attestatosi al 61% e cresciuto pure nel secondo tempo, quando per metà i tedeschi si sono trovati sotto di un gol e di un uomo.

2) Tanti tiri, tutti sbagliati. Una punizione a fil di palo di Sané, una conclusione di Musiala alta su una grande azione stile rugby, molti tiri da fuori. Il Bayern ha creato qualcosa, ma colpisce che un attacco del loro calibro non abbia mai trovato lo specchio della porta. Come si dice in questi casi, ed è certamente una notizia, Provedel non ha dovuto neanche sporcare i guantoni.

Voto ai due tecnici, dato il verdetto finale, non può che essere agli antipodi. Ecco i giudizi de La Gazzetta dello Sport.

SARRI – voto 7: «Impostazione tattica perfetta nella serata più difficile. Lazio camaleontica e vincente. Bassa quando c’è stato da soffrire, arrembante quando nella ripresa si sono create le opportunità. Sostituzioni giuste al momento giusto».

TUCHEL – voto 5: «Altra prova disastrosa che fa traballare ancora più la panchina. La squadra dà l’impressione di non seguirlo. In inferiorità numerica avrebbe dovuto inventarsi qualcosa per rimediare allo svantaggio». Significativamente, durante la partita da bordocampo è stato segnalato che a metà del primo tempo il tecnico non avesse dato una sola indicazione ai suoi ed era stato sorpreso più volte intento a scuotere la testa per gli errori di passaggio. Non un atteggiamento positivo, la cui definizione più azzeccata è stata quella di Sandro Piccinini vedendo il primo piano dopo il gol della Lazio: «La depressione di Tuchel».

Migliore e peggiore in campo, sempre per il quotidiano milanese, i due protagonisti dell’episodio decisivo.

IMMOBILE – voto 7,5: «Freddo e implacabile per il gol che decide la gara. Ed è lui, con caparbia, tenacia e tecnica, a costruire l’azione da cui scaturisce il penalty. Prova da capitano vero. Lotta su tutti i palloni e dà una mano alla difesa».

UPAMECANO – voto 4: «Il suo intervento scomposto e inutile (bastava coprire il movimento di Isaksen) causa il rigore che sblocca il risultato e gli costa anche il rosso per il piede a martello sulla caviglia del danese. Serata da dimenticare».

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