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VOTI&STATS – Inter Milan, Pioli bocciato, Leao “salvo”

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I numeri del derby sono impietosi per Stefano Pioli, “condannato” più dalla prestazione che dalla sconfitta che è rimasta nella stretta misura. Il cambio di modulo con la proposta di una linea difensiva a 3 e il tentativo di affollare il centrocampo per impedire all’Inter di maramaldeggiare come nella finale di Supercoppa è risultato un’operazione sbagliata nei presupposti e nel risultato. Come testimonia il non essere riusciti a concludere una volta in tutto il primo tempo. E anche sotto di un gol, con l’inserimento di Leao per cercare di offrire un altro passo alla squadra, non ha prodotto che 4 conclusioni, senza peraltro mai centrare lo specchio della porta.

Inter Milan stats

Le zone di campo del possesso rossonero dicono di una squadra schiacciata, che ha giocato maggiormente davanti alla propria area e che nel perimetro dei 16 metri opposti si è vista solo per il 4% dei palloni toccati. Una cifra davvero misera, ancor più per una squadra chiamata al recupero dello svantaggio con tutto un tempo davanti. La pochezza offensiva si è vista anche – se non soprattutto – nella produzione di cross: su 7 effettuati, solo 1 è risultato efficace e coincide anche con il primo tentativo effettuato da Giroud a inizio ripresa. Poteva essere un segnale di risveglio, il modo per darsi forza cercando di iterare questa soluzione. Gli errori però sono stati troppi e il centravanti milanista, colpevole di suo nel non essere riuscito a controllare un pallone servitogli rasoterra da Leao, è apparso isolato, fino ad essere realmente scoraggiato. La sensazione di poter effettuare il ribaltone riuscito l’anno scorso, o quantomeno di aggiustare la soluzione, non è mai emersa durante i 90 minuti, neanche per un istante.
Com’è stato giudicato l’operato di Stefano Pioli dai quotidiani? Scegliamo tre testate, ovviamente nessuno lo salva, ma i toni della bocciatura sono da analizzare a partire dal voto, che per uno di essi è quasi irrecuperabile.

LA GAZZETTA DELLO SPORT 4,5 – Rinnega il 4-2-3-1 e passa all’estremo opposto del 3-5-2. Il cambiamento della paura, nella speranza di raffazzonare un risultato. Una scelta che assomiglia a una resa. Un minimo di reazione nella ripresa.

CORRIERE DELLO SPORT 5 – Sorprende tutti e prepara un Milan senza Leao e con la difesa a tre. Nella ripresa cambia assetto ma la sua squadra non è mai pericolosa.

CORRIERE DELLA SERA 5 – Il piano è chiaro, giocarsela per limitare i danni e interrompere per lo meno l’emorragia. Il Milan finisce però per essere troppo remissivo e rinunciatario per tutto il primo tempo, dandosi una svegliata solo nella ripresa, quando ormai è tardi. La crisi era e resta profonda. Col Toro venerdì vietato fallire.

In questo contesto, c’è qualcuno dei giocatori mandati in campo che è stato sufficiente e, come tale, può far sperare che funzioni da trascinatore o quantomeno da punto di riferimento per i prossimi impegni (oltre al campionato, incombe la Champions League e lì margini di errore non sono concessi)?

La Gazzetta dello Sport salva proprio colui che più era discusso dopo un discreto numero di passaggi a vuoto: Tatarusanu. Si merita un 6,5, supportato così: «Si presenta bene, con la deviazione sul primo tentativo serio di Lautaro. I corner tagliati verso l’interno gli creano difficoltà. Grande su Lautaro e Lukaku nella ripresa. Non è stata sua la colpa». Un voto sufficiente lo riceve anche Diaz, un altro degli epurati nella formazione di partenza. Anche il Corriere dello Sport vede nel portiere il migliore del Milan, ha identica valutazione su Diaz, salva però altri due giocatori del centrocampo: Tonali e Krunic. Parere diverso, perciò originale, da parte del Corriere dello Sport: non sul vice-Maignan come unico degno del 6,5 e neanche sulla giustezza dell’inserimento di Diaz; la “sorpresa” è il 6 a Leao, motivato così: «Il grande bocciato viene tolto dal freezer dopo l’intervallo, entra e riscalda i milanisti con due o tre vibrazioni delle sue. Difficile fare a meno di Rafa, in questo Milan. Però siamo alla seconda panchina consecutiva: tutto ok?».

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