2017
Milan, è l’ora del voluntary agreement: ecco cosa serve a Fassone
Voluntary agreement Milan, il Diavolo è pronto al confronto con l’UEFA: ecco cosa dovrà presentare l’amministratore delegato Marco Fassone
Voluntary agreement Milan, Marco Fassone è pronto a rapportarsi con l’UEFA. La delegazione rossonera domani sarà a Nyon per parlare dell’accordo volontario e non rischiare un ‘settlement’ come successe a Roma e Inter (ovverosia sanzioni e patteggiamento). Il futuro del Milan passa anche dall’accordo con il massimo organo calcistico europeo, che attende con una certa curiosità, dato che lasciare uno dei club più vincenti d’Europa fuori dalle coppe – nella peggiore delle ipotesi – sarebbe un duro colpo. Fassone & Co. dovranno presentare un business plan credibile e incentrato sulla solidità, ergo con garanzie finanziare rigorose. Già a giugno il Milan aveva avuto a che fare con l’UEFA, cinque mesi dopo la situazione è cambiata, ma apparentemente di poco.
Il Diavolo ha speso molto sul calciomercato e ha un bel saldo negativo. I costi sono aumentati anche per via dell’innalzamento del tetto ingaggi e della spesa complessiva per gli stipendi. Dalla Cina, però, non arrivano notizie sul mercato e sulla disponibilità finanziaria. Come se non bastasse, ecco la ‘mazzata’ dal campionato: la zona Champions League è lontana e questa prospettiva abbassa le stime dei ricavi. Difficile pensare a un voluntary agreement su queste stime, scrive La Gazzetta dello Sport. Gli assi nella manica di Fassone potrebbero essere un piano per il mercato cinese, anch’esso strutturato e rigoroso, e garanzie finanziarie da Yonghong Li. Si parla di coperture bancarie serie e fattive, in tal caso il voluntary agreement permetterebbe di immettere liquidità e di non rendicontare i conti del 2017-18, probabilmente negativi.