2016

Viviano: «Sampdoria, tira fuori le palle!»

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Continua: «Con l’Inter sarà difficile»

Premiazione quest’oggi per Emiliano Viviano: il portiere della Sampdoria ha ricevuto una graticazione alla festa per i 50 anni dello Sport Club Sampdoria di Sampierdarena. Intervistato da SAMP Tv, Viviano ha rilasciato alcune dichiarazioni: «È un piacere ricevere il premio per la stagione passata che è andata bene per tutto. Quest’anno sto facendo fatica ma bisogna cercare di fare gruppo e di convincersi delle nostre capacità. Le strada è ancora lunga, l’anno scorso in questo periodo stavamo andando molto bene poi abbiamo finito con un calo. Speriamo di fare una inversione di tendenza al contrario quest’anno e di concludere in crescita. Obiettivi? Vanno prefissati strada facendo, bisogna guardarsi dietro ma soprattutto a noi stessi e alle nostre capacità. Noi non siamo questi, dobbiamo fare risultati e prestazioni migliori, partendo da sabato dobbiamo fare bene. Con l’Inter a San Siro? Sarà difficile, dobbiamo cercare punti in ogni campo e in ogni minuto, in serie A ci sono sorprese e speriamo di essere noi. Alla base deve starci la prestazione che dobbiamo fare sabato contro l’Inter, poi i punti arriveranno anche grazie alle prestazioni»

CONTINUA VIVIANO – Riporta Sampnews24.com: «Èder ci ha dato una grande mano, ovvio che sabato sarà un avversario. È un ragazzo meraviglioso, un amico e spiace di vederlo contro di loro, non dovremo guardarlo in faccia. I nomi contano poco nel calcio, contano i punti e i fatti. Stiamo facendo fatica, se sapessimo bene i motivi per cui non riusciamo a rendere avremmo già risolto il problema. Sappiamo che abbiamo ancora qualche punto di vantaggio e le qualità per poterci tirare fuori. Dirlo non serve a molto conta fare gruppo, tirare tutti dalla stessa parte, giocare sempre 98 minuti e non 89, quello che vedo io ora è una squadra che non ha fiducia, si vede nella gestione. Siamo in difficoltà e questa cosa, come è normale, la trascini in mezzo al campo. Dobbiamo avere le palle di fare quello che siamo capaci»

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