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Viscidi: «Nazionali giovanili in campo? Un primo passo verso la normalità»
Maurizio Viscidi, coordinatore delle giovanili del Club Italia, ha parlato al sito della FIGC della ripresa delle Nazionali
Maurizio Viscidi, coordinatore delle giovanili del Club Italia, ha parlato al sito della FIGC della ripresa delle attività delle Nazionali giovanili.
RIPARTENZA – «Mi fa piacere che siamo ripartiti tutti –sottolinea Viscidi – in particolare le Nazionali giovanili che, a parte la Under 21, in questo ultimo anno e mezzo, dall’Under 19 in giù, non hanno mai fatto attività, sia a livello di campionato che di incontri internazionali. Quasi non ci credevo, ma nel mese di agosto siamo riusciti a ripartire in modo, definirei, normale, senza i grandi sussulti dello scorso anno quando siamo stati costretti più volte a interrompere l’attività. A differenza di qualche altra Nazione che ha avuto un approccio diverso dal nostro, noi siamo stati particolarmente attenti alla problematica legata al Coronavirus e abbiamo agito in grande sicurezza. Naturalmente tutto ciò, attualmente, ci crea qualche problema a cui dovremo provvedere. Ma ritengo che la ripartenza vada coniugata con la pazienza».
PROSSIMI IMPEGNI – «Ancora non siamo pronti ma abbiamo organizzato amichevoli di prestigio (Olanda e Inghilterra per l’Under 19; la 17 impegnata nel Torneo 4 Nazioni), convocando un alto numero di giocatori, proprio per dare il massimo impegno ai nostri Azzurrini che affronteranno nazionali titolate. Inoltre, avremo la possibilità di valutare, ad ampio spettro, lo stato dell’arte: con i Campionati giovanili appena cominciati o che devono ancora cominciare, uniti all’anno e mezzo di inattività, sono da considerare diversi parametri tra cui la condizione fisica individuale».
CAPISALDI – «L’allenamento quotidiano con i club è naturalmente al primo posto, con esso viene l’appuntamento domenicale con il campionato (è iniziato il Campionato Primavera e a breve ripartiranno i campionati Under 18, 17, 16 e 15) che rappresenta una verifica costante, domenicale, dello stato e delle potenzialità del giovane calciatore; terzo, ma non ultimo pilastro, l’esperienza internazionale che rappresenta quel quid indispensabile per l’affermazione del talento. La cosa che mi consola, è che questa ripartenza sta mantenendo una continuità che permette ai club di lavorare senza interruzioni, dando così ai programmi di lavoro una loro efficacia; di conseguenza, anche noi del Club Italia possiamo interagire rendendo il rapporto più proficuo per il ragazzo».
VITTORIA EUROPEO – «La mia più grande gioia è stata vedere affermata una filosofia di gioco vincente, il bel gioco, che per me rimane lo strumento, l’esempio più potente per appassionare i ragazzi alla maglia Azzurra. Per quel che riguarda i molti nazionali che provengono dalle giovanili del Club Italia, mi dà soddisfazione il loro percorso, dall’Under 15 a salire, a conferma del buon investimento, non solo in termini economici ma anche di programmi e risorse, che la Federazione è riuscita a portare a compimento nel corso degli anni».
MANCINI – «Il mio plauso va a Roberto Mancini che ha saputo integrare nel suo staff elementi provenienti dalle fila del Club Italia, molti dei quali avevano un lungo trascorso nelle giovanili. E, infine, un grazie alla FIGC che attraverso la riconferma di tutti i quadri tecnici, ha voluto dare continuità al progetto. In un momento storico in cui la discontinuità la fa da padrona, è questo un elemento di non poco conto, che dà fiducia e tanto entusiasmo».