2012

Vince l?Inter ma è un monologo del Napoli: finalmente la reazione

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La supersfida del sedicesimo turno di campionato se la aggiudica l’Inter su un Napoli convincente: la vittoria va agli uomini di Stramaccioni – abili a capitalizzare le due uniche vere occasioni create nell’arco della gara, da segnalare poi solo un contropiede nei minuti finali – ma la prestazione è un monologo partenopeo. La squadra di Mazzarri ha impressionato per controllo della gara, l’Inter si è limitata a difendere il vantaggio con metodi da vecchia scuola calcistica italiana.

NAPOLI, I SOLITI ERRORI! – Potrà sembrare un paradosso, ma da tre anni in casa Napoli si parla delle disattenzioni – usando un eufemismo – sui calci piazzati: il lavoro dell’equipe tecnico non riesce a rimarginare questa falla oramai aperta nell’economia partenopea, ed ennesima dimostrazione è la rete subita ieri dall’ottimo Guarin, che indisturbato ha sfruttato la prateria concessa dalla retroguardia partenopea sul corner di Cassano. Roba da categorie inferiori. Il secondo gol subito – quello realizzato dall’immortale Diego Milito – è opera della società: i fondi per rinforzare adeguatamente la difesa in estate non mancavano – cessione milionaria di Lavezzi ed incasso record di diritti tv e Champions League – ma si è scelto di non effettuare alcun investimento degno di questo nome, ripiegando su scarti di altre società, peraltro di caratura inferiore al Napoli. Il risultato è che Gamberini – senza nulla togliere al grande impegno con cui sta affrontando la sua esperienza partenopea – non riesce ad opporsi all’azione del Principe.

REAZIONE SPAVENTOSA DEGLI UOMINI DI MAZZARRI – Il Napoli che già dominava sul piano della prestazione ha continuato a farlo per l’intero corso della gara, senza mai calare di intensità ma piuttosto compiendo definitivamente quel salto di qualità in termini di approccio ed atteggiamento, tanto invocato dall’inizio della felice era Mazzarri. Confermando quella maturità, nonostante le assenze pesanti, emersa nella trasferta di Cagliari. Il Napoli aveva fallito tanti appuntamenti finora, quando doveva dimostrare quel qualcosa in più ma si ritraeva, quasi si intristiva: vedi allo Juventus Stadium, un anno fa a Bologna o a Londra solo per citarne alcune. Il risultato ieri non è arrivato, ma la reazione è stata enorme: al San Siro – campo dove a parte un anno fa il Napoli storicamente soffre – è andato in scena un monologo azzurro, il Napoli ha impressionato per controllo della partita ed occupazione del territorio, raramente si è vista una squadra così in difficoltà contro i partenopei come è accaduto ieri all’Inter, rintanata nella sua metà campo ad allontanare il pallone.

QUAL E’ L’ANTI-JUVE? – Risulterebbe più opportuno domandarsi: ma esiste l’anti-Juventus? La sensazione personale è sempre stata quella che la squadra di Conte abbia ingredienti e stoffa per controllare agevolmente il torneo, insomma alla lunga soltanto un inatteso ed imprevedibile crollo dei bianconeri potrebbe aprire ad una disputa oggi difficile da pronosticare. Se dal San Siro comunque sarebbe dovuta uscire l’anti Juve l’esito è contrastante: l’Inter è nettamente più dotata sotto il profilo dell’organico, il Napoli – a detta anche del tecnico nerazzurro Andrea Stramaccioni – è ora più lanciato perché vanta un progetto solido ed in corso d’opera da tre anni. Possono restare alla finestra entrambe, con un occhio avanti ma guardandosi bene le spalle: da dietro hanno cominciato a correre e la qualificazione alla prossima Champions League non sarà affatto una passeggiata di salute.

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