2014

Villas Boas: «Bella Italia con Prandelli, Serie A in crescita»

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ITALIA VILLAS BOAS – Esonerato a dicembre dal Tottenham, pur avendo la miglior percentuale di vittorie di ogni altro allenatore degli Spurs negli ultimi 20 anni, Andrè Villas Boas non ha mollato il calcio, che ha continuato a seguire da vicino. Ha analizzato, ad esempio, il Bayern Monaco e nel frattempo è diventato ambasciato per la fondazione Laureus.

CAMPIONI – Ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport” ha parlato di tre campioni: «Cristiano ha avuto un 2013 eccezionale, lui e Messi sono i due fenomeni di questa generazione. Spero che vinca, anche perché è portoghese come me e sarebbe un orgoglio per il paese. Non so, anche l’Argentina finora non ha fatto cose eccezionali. Ma non credo che per essere considerato un’eccellenza uno debba per forza vincere con la nazionale. La storia è piena di grandissimi calciatori che non hanno mai alzato una Coppa del Mondo. Bale? Andare a Madrid è stata la sua sfida più grande, ma le sue ambizioni vanno di pari passo con quelle del Real e alla fine la scelta è stata giusta. Mi fa piacere vederlo far bene e segnare gol fantastici, come faceva l’anno passato con gli Spurs».

PRONOSTICI – Via poi a qualche pronostico: «Chi vince la Champions? Il Bayern ha tutto per fare il back to back: gioco, forza, profondità, esperienza. E la Premier? Testa a testa tra Chelsea e City, con l’Arsenal molto vicino. Il City è forte, ha tante alternative. Ma attenzione, Mourinho è esperto nel gestire le situazioni di pressione… E il Mondiale? Il Brasile in Confederations ha dimostrato quanta forza possa dare ai calciatori giocare in casa, con tutto il paese unito alla nazionale. È stata una sorpresa vederlo pressare alto e mettere in difficoltà la Spagna. Che ha la responsabilità di difendere il titolo: Del Bosque deve fare delle scelte, ed è uno che sa fare il suo mestiere».

CALCIO ITALIANO – Sul calcio italiano il tecnico portoghese è fiducioso: «Prandelli ha cambiato qualcosa rispetto allo stile classico degli azzurri, ha mostrato che non è solo catenaccio. Questa Italia gioca bene, a viso aperto, come penso che il calcio debba essere giocato. E spero che faccia strada. Negli anni 90 avevate il miglior campionato del mondo, poi scandali e motivi finanziari lo hanno fatto calare. Ma si sta rialzando, sta recuperando posizioni, basti guardare a Roma e Napoli che tornano ad alto livello, al Milan in Champions, ai progressi della Juve».

FUTURO – Infine, sul suo futuro. «Non in Premier l’anno prossimo. E più che il dove, mi interessa il progetto, già da giugno. Ma un giorno mi piacerebbe lavorare in Brasile, coi giovani».

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