2015

Vidal: «Ho liberato la mia famiglia dalla povertà»

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II retroscena sull’infanzia e la crescita del calciatore cileno

Intervenuto ai microfoni di GazzettaTV per la seconda puntata di “Condò Confidential”, Arturo Vidal ha parlato della sua giovinezza, vissuta tra povertà e sofferenze: «Avevo 13 anni, e in casa non c’era niente da mangiare. Era dura, quattro fratelli senza padre: mia madre faceva di tutto, lavorava l’intero giorno soltanto per mettere in tavola qualcosa, e non avanzava mai niente, se il giorno dopo non trovava un altro lavoro non si mangiava. È lì che ho pensato per la prima volta al mio talento di giovane calciatore, e al fatto che avevo il dovere di sfruttarlo per liberare mia madre e i miei fratelli da quella povertà», ha raccontato il centrocampista della Juventus, che si è accollato il destino della sua intera famiglia.

IL RETROSCENA – Uno dei suoi cugini più giovani, Peter, fu colpito anni fa da un tumore alle ossa: all’epoca Arturo, che era ancora agli inizi della sua carriera europea, non era ricchissimo, ma già molto popolare e allora, quando seppe che le cure per Peter erano costose e che avrebbe rischiato di perdere almeno una gamba, organizzò un banchetto per vendere autografi. Rimase seduto per tutta la notte a firmarne, ma raccogliendo il ricavato necessario per l’intervento del cugino, che ha salvato la sua gamba e oggi cammina con l’aiuto delle stampelle.

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