2018
Vida rischia grosso, la FIFA indaga per l’urlo: «Gloria all’Ucraina»
Inconveniente non da poco per la Croazia e il commissario tecnico Dalic: la FIFA ha aperto un’indagine su Vida e sulla sua esultanza dopo il gol
Un messaggio politico, velato, che può costare caro. La Croazia rischia di perdere Domagoj Vida per la semifinale del Mondiale contro l’Inghilterra. Il difensore, prezioso anche per il apporto offensivo, visto il gol nel primo tempo supplementare e il calcio di rigore realizzato nella serie, avrebbe urlato “Gloria all’Ucraina” in un video nel post partita. Quel messaggio è stato utilizzato dal movimento nazionalista ucraino anti-Russia, con l’ex calciatore Vukojevic che ha aggiunto: «La vittoria della Croazia è per la Dynamo e per l’Ucraina». Frasi che, ovviamente, non sono piaciute alla FIFA la quale ha aperto immediatamente un indagine dopo che ha ribadito più volte che all’interno del suo codice ufficiale dice chiaramente che: «ogni messaggio politico, in qualsiasi forma, è vietato, così come provocare l’opinione pubblica durante un match». A maggior ragione vista la situazine molto delicata: la Russia è ancora di fronte a sanzioni internazionali per il conflitto con l’Ucraina risalente al 2014.
In questo Mondiale un episodio simile è già capitato con gli svizzeri Granit Xhaka, Xherdan Shaqiri e Stephan Lichtsteiner, i quali se la cavarono con una multa per il gesto dell’aquila (simbolo dell’Albania) al momento dei gol contro la Serbia. La FIFA ha comunicato: «Stiamo valutando il suo messaggio». Vida, al portale russo sports.ru, ha subito dichiarato: «Solo uno scherzo per i miei amici ucraini, niente a che fare con la politica». Nelle prossime ore è attesa la sentenza del giudice che potrebbe privare il ct Dalic di una pedina fondamentale per la semifinale contro l’Inghilterra.