2013

Vicenza, salta l?arrivo di Baggio e si apre la crisi societaria

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CALCIOMERCATO VICENZA BAGGIO MASOLO – Nella conferenza stampa di ieri, fissata per spiegare le proprie dimissioni, Massimo Masolo ha rivelato i motivi che lo hanno spinto alla decisione di lasciare la presidenza del Vicenza. Il medico specializzato in chirurgia maxillo-facciale ha chiarito, come riportato da La Gazzetta dello Sport, la propria posizione: «Ho proposto Baggio per la panchina, sarebbe stato un contributo innovativo, un cambiamento epocale, ma quando ho parlato di questa idea dall’altra parte (riferimento agli altri componenti del Cda del Vicenza, ndr) non ho trovato rispondenza al mio entusiasmo, solo calma piatta. E allora sono stato costretto a riconoscere che non c’erano le basi per sviluppare il progetto e le condizioni perché io continuassi a fare il presidente. I miei contatti sono stati con lui  e ho trovato un terreno su cui lavorare. Anzi, debbo dire che c’è stata tanta sensibilità da parte di un uomo che stimo moltissimo, non solo come giocatore. Poi, purtroppo, non ci sono state le basi per continuare, a quel punto ho avvisato Petrone. Resto dell’idea che l’impresa fosse realizzabile, alle volte bisogna anche esser capaci di dar corpo ai sogni. Posso assicurare che un accordo non sarebbe costato i milioni di euro di cui ho sentito parlare. Avrei dato il mio contributo e sono certo che ci sarebbe stata una particolare sensibilità e disponibilità da parte di chi è vicentino ad accettare questo progetto».

In sintesi, Masolo avrebbe voluto mandare via Breda per affidare la panchina al “Divin Codino”, attuale presidente del Settore tecnico della FIGC, idea che è stata respinta dai consiglieri e che ha aperto alla crisi societaria del club, che ora si ritrova con un allenatore in bilico, un presidente dimissionario  ed una proprietà che continua a trattare la propria cessione.

Dario Cassingena, amministratore delegato del Vicenza, ha risposto a Masolo nella serata di ieri: «Sia chiaro, nessuna preclusione verso Baggio, persona di spessore e grandissimo giocatore. Ma, stabilito per esempio che io di questa cosa non ne ho mai saputo nulla, resta il fatto che la maggioranza del Cda da subito aveva deciso di confermare la fiducia a Breda. Masolo lo sapeva, dunque non si capisce perché sia andato a contattare altri possibili allenatori».

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