2018

Vicenda UEFA, Milan deluso dalla FIGC: il retroscena a tinte rossonere

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Milan FIGC, la delusione serpeggia: i rossoneri non hanno preso bene la mancata difesa delle istituzioni calcistiche nel caso UEFA

La vicenda UEFA ha modificato di parecchio i piani del Milan. I rossoneri hanno cambiato strategia di comunicazione e di mercato, in più si susseguono le voci su Yonghong Li e Elliott e il mondo milanista è in fermento. In mezzo a tutto questo, spunta un retroscena raccontato oggi da Il Corriere dello Sport: il Milan si aspettava un maggiore sostegno dalla FIGC e dalle istituzioni calcistiche italiane. Nell’ottica del Diavolo, qualora il Milan venisse escluso dalla prossima Europa League, il danno di immagine sarebbe grave non solo per il club ma anche per il sistema calcistico italiano. La Federazione, sempre stando al pensiero rossonero, dovrebbe avere tutto l’interesse per far rimanere il Milan in UEL. Dopo il settlement agreement nessuno ha parlato mai del Milan ai piani alti della Federcalcio, solo qualche dichiarazione ogni tanto ma senza dire niente di clamoroso.

Il presidente del CONI Malagò, commissario della Lega di Serie A, ha sottolineato come il problema fosse solo del Milan. Il commissario FIGC Fabbricini ha detto che il processo non passa dalla Federazione, così come ha fatto il dg Uva. Un ritornello identico tra le varie componenti del sistema calcio, che fa preoccupare il Milan. La società, infatti, pensa che il distacco dalle istituzioni possa essere interpretato come qualcosa di negativo dalla UEFA. A Nyon stanno aspettando la fine della prossima settimana per iniziare a capire che ne sarà del Milan nelle coppe europee. I conti del club sembrano essere in regola, il dito è puntato su Yonghong Li. Per questo le istituzioni italiane avrebbero dovuto supportare il Milan, secondo quanto pensano i rossoneri. Marco Fassone e colleghi pensano che una società storica come il Milan non andasse lasciata da sola, ma dovesse essere difesa: se l’operato di Li non va bene, sarebbe in dubbio anche l’operato della FIGC che non ha “indagato” bene sul presidente al momento della compravendita.

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