2018
Vialli su Calciopoli: «La Juventus di Moggi pretendeva tutto senza rispettare le regole»
L’ex Juve Gianluca Vialli nel corso di una lunga intervista ha parlato dei suoi problemi personali e del periodo di Calciopoli
L’ex juventino Gianluca Vialli è stato intercettato dal Corriere della Sera. Nel corso della lunga intervista, Vialli non ha parlato solamente dei suoi problemi personali relativi al cancro, ma anche del periodo di Calciopoli. Ecco cos’ha dichiarato nei confronti della Juventus di quel periodo: «Moggi era un dirigente che ti metteva nelle condizioni di dare il massimo; e i calciatori pesano i dirigenti da questo. Non dal mercato o dalla politica. Quella Juve avrebbe potuto vincere 6 o 7 scudetti su 10, rispettando le regole. Ma poi la gola ha fatto sì che tentasse di vincerli tutti, non rispettando le regole. Gli arbitri favorivano la Juve? Non so, ne ho anche discusso con i colleghi. Vede, un calciatore tende sempre a pensare che gli arbitri stiano complottando contro la sua squadra. A volte diventa uno sprone a reagire e dare il meglio. Processo di doping alla Juventus? Posso parlare per me. Avrei potuto vivere più serenamente quella vicenda, come altri colleghi. Non ce l’ho fatta. Fu un’ingiustizia. Zeman indicò me e Del Piero? Non voglio riaprire vecchie polemiche. È possibile discutere se sia meglio per una distorsione dare il Voltaren, o andare 15 giorni in montagna a riposare. Non è possibile mettere in dubbio i risultati di una carriera. All’inizio ci ho sofferto. Poi ho capito che se ti preoccupi di quello che pensano gli altri appartieni a loro. La creatina? L’abbiamo presa per qualche mese. Come tutti. Lecitamente»