Verratti cambia procuratore: da Di Campli a Raiola. Il retroscena di calciomercato che non avvicina, ma nemmeno allontana il giocatore dalla Juventus. Aumenta molto invece il potere del PSG sul giocatore

Un terremoto di mercato di cui forse qualcuno aveva sentito l’odore. Marco Verratti ieri ha annunciato il cambio di agente con l’addio al suo storico procuratore Donato Di Campli e l’approdo nella già foltissima scuderia di Mino Raiola. Un cambio annunciato per il centrocampista del Paris Saint-Germain dopo la grana creata da Di Campli qualche settimana fa. Quando pronunciò l’infausta frase: «Verratti è prigioniero del PSG». Di mezzo c’era l’eventualità di un passaggio al Barcellona. Ai però parigini le parole del procuratore abruzzese non piacquero per niente. Il cambio di agente, dunque, sarebbe stato imposto dalla stessa squadra francese, che avrebbe chiesto a Verratti di togliersi (e togliere loro) dall’imbarazzo per evitare conseguenze. Il passaggio a Raiola è stato ovvio. Verratti intratteneva già ottimi rapporti con l’italo-olandese e lo stesso dicasi per il PSG.

La realtà è che Raiola, seppure in segreto, aveva già lavorato con il PSG per aiutare il club a districarsi nella questione Verratti (a partire dal suo rinnovo l’anno scorso). A suggerire al centrocampista la consulenza di Mino era stato Zlatan Ibrahimovic, amico in quel di Parigi del giocatore italiano e storico assistito di Raiola. Tutto puntava in una direzione.

Verratti con Raiola, la Juventus che fa?

Ciò non toglie che il cambio di agente in maniera ufficiale sia stato comunque forzato dai buoni uffici del PSG. L’annuncio di ieri di Verratti (leggi anche: Verratti a sorpresa: «Cambio agente, sto con Raiola») è dovuto quasi unicamente a quello. Rimane però l’ottimo rapporto personale quasi fraterno del giocatore con Di Campli, che lo ha visto crescere. Non è escluso dunque che in futuro lo stesso Di Campli possa collaborare ancora con l’ex Pescara per il prosieguo della carriera. Di certo con l’avvento di Raiola, le carte di mercato cambiano. L’italo-olandese lavorerà per lasciare Marco al PSG o, almeno, per farlo andare via nel lungo periodo senza rotture (strategia opposta a quella di Di Campli). Visti i buoni rapporti con Raiola, la Juventus potrebbe pensare di affondare il colpo per Gufetto. Anche se l’orizzonte del Barcellona o della Premier League resta prioritario…

Uno scenario cambiato dunque, ma nemmeno troppo. Al più, per la Juventus resterebbe tutto inalterato (anche i rapporti con Di Campli erano buoni). Meglio così di niente, no?