2017
Verona, un mercato imbarazzante: con questa rosa si va in Serie B
La gara contro il Napoli ha subito evidenziato i limiti della rosa del Verona, che sul mercato ha operato senza idee vincenti. Con questa rosa Pecchia farà fatica a salvarsi
Verona merita di più. Perché una piazza così blasonata non può arrancare in Serie A e nemmeno rimanere confinata in cadetteria. E il rischio di sprofondare è già altissimo. Il mercato estivo ha palesato una preoccupante confusione in casa gialloblù e i limiti della rosa a disposizione di Pecchia sono già stati ampiamente palesati nella sfida di sabato scorso contro il Napoli, di sicuro il peggior avversario da affrontare nel giorno del ritorno nella massima serie (e questo è l’unico alibi spendibile). Ma i problemi dell’Hellas sono ben più evidenti e riguardano soprattutto un gruppo che, dopo una promozione comunque più sofferta del previsto, non è stato minimamente rinforzato per affrontare la durissima corsa per centrare la salvezza.
Da Nicolas a Verde: tutti i dubbi del Verona
A partire dal portiere, con Nicolas confermato nonostante non abbia mai dato grandi garanzie di affidabilità. Ma poi i guai, quelli seri, riguardano la difesa. Caceres ed Heurtaux, pur essendo dei giocatori di buon livello, negli ultimi due anni hanno trascorso più tempo in infermeria che in campo, mentre i vari Souprayen, Cherubin, Caracciolo e Felicioli hanno pochissima esperienza e non hanno mai avuto una continuità di rendimento accettabile. Solo Bianchetti è affidabile, ma è infortunato e non è detto che rientri subito dopo la sosta. A centrocampo bene Romulo e Bessa, ma per il resto il Verona non ha giocatori in grado di sopportare l’impatto con la categoria.
I fratelli Zuculini non convincono, mentre il rude Buchel e i leggerini Zaccagni, Valoti e Fossati sono chiamati a fare un salto di qualità che in tanti anni fra Serie A e Serie B non sono mai riusciti a compiere. E anche in attacco per Pecchia è una valle di lacrime: Pazzini è una garanzia, a patto che stia sempre bene, mentre Cerci è un grandissimo punto interrogativo, visto che all’Atletico Madrid le partite le ha solo viste e mai giocate. C’è anche Verde, che però solo ad Avellino ha convinto.
Dall’utopia Cassano alle avversarie: Setti e Fusco ora che fanno?
L’impressione è che la società, in estate, abbia sonnecchiato. Il direttore sportivo Fusco aveva il compito di regalare a Pecchia innesti di categoria e non lo ha fatto. Mentre il presidente Setti ha preferito avallare operazioni suggestive su giocatori svincolati, tentando anche un’improbabile riabilitazione di Antonio Cassano, ormai un ex giocatore già da tempo.
E ora i tifosi del Verona si chiedono perché la dirigenza non sia stata in grado di trattenere Luca Toni, uno che certo non ha bisogno di dimostrare la propria competenza. E che forse, in sede di mercato, una mano avrebbe potuto darla. Un vero peccato per gli scaligeri e per Pecchia, che alla prima stagione importante da allenatore rischia di bruciarsi con una rosa che non vale la massima serie. Spal e Crotone danno già maggiori garanzie. Basta questo dato per descrivere le premesse del ritorno in A del glorioso Hellas: Setti e Fusco hanno una settimana di tempo per tentare di correggere il tiro.