Hanno Detto
Ventura: «Spalletti attento, in Nazionale c’è poco tempo per imporre il tuo gioco»
Le parole di Gian Piero Ventura, ex allenatore della Nazionale, sulla nomina di Luciano Spalletti come nuovo ct
Gian Piero Ventura è stato uno dei ct della Nazionale finiti più sotto il fuoco della critica dopo la mancata partecipazione al Mondiale in Russia durante la sua gestione. Poi, è diventata una triste abitudine per gli azzurri e oggi, insieme a milioni di italiani, non comprende molto dell’addio di Roberto Mancini. Ne ha parlato a La Gazzetta dello Sport, insieme a valutazioni sul campionato di Serie A appena iniziato.
MANCINI – «Quando non si conoscono bene le situazioni è difficile dare giudizi. Mancini dice una cosa, la Figc un’altra. Ma è chiaro che dal punto di vista dell’immagine ne siamo usciti male e si doveva trovare un modo diverso».
SPALLETTI SCELTA GIUSTA – «Assolutamente sì. Sono felice per l’Italia e per Luciano. Dopo il campionato stravinto col Napoli questa è la ciliegina sulla torta della sua importante carriera. É un impegno non facile ma avrà stimoli enormi. L’ho visto crescere, l’ho cercato come giocatore, l’ho aiutato ad iniziare la carriera da tecnico. Gli faccio un grande in bocca al lupo».
CONSIGLI A LUCIANO – «Ho letto su alcuni giornali che basta mettere questo al posto di Lobotka e quello al posto di Zielinski e l’Italia somiglierà al Napoli… Ma non funziona così. In un club lavori tutti i giorni sulla testa dei giocatori e sugli schemi. In Nazionale il tempo è poco e non riesci a imporre il tuo modo di giocare. La differenza tra i due ruoli è abissale. Non è un problema di qualità, voglia o professionalità degli atleti, ma di tempo. Le cose non si improvvisano. Lo scudetto di Spalletti al Napoli è figlio del lavoro dell’anno precedente. Luciano ha subito due gare decisive, deve adattarsi in fretta».
FAREBBE LO SCAMBIO VLAHOVIC-LUKAKU – «No, per tre ragioni: età, la piazza contraria e il feeling crescente della coppia Vlahovic-Chiesa».
CHI LA INCURIOSISCE – «La Fiorentina ha scelto bene: Arthur è perfetto per il gioco viola, così come non serviva per il gioco della Juve. L’Atalanta può cominciare un nuovo ciclo con Scamacca e De Ketelaere che non aveva fatto un tiro in un campionato nel Milan e ha preso una traversa e fatto un gol in 30′ con la Dea. E infine il Torino che ha preso giocatori adatti a Juric come Bellanova e con Ilic, Ricci e Tameze ha un centrocampo tra i migliori della A».
IL TORO DI CAIRO – «Insieme siamo passati dalla B all’Europa in tre anni facendo anche ottime plusvalenze. Cairo è ambizioso, gli auguro altri 18 anni nel Torino e di raggiungere i successi che merita».