2013

Ventura: “Contro la Samp sarà difficile, ma dobbiamo vincere”

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Il Torino è reduce da sei risultati utili consecutivi e soprattutto dall’ottima prova a San Siro contro l’Inter. La squadra granata è certamente in un ottimo momento forma e domani pomeriggio, alle 18, ospiterà la Sampdoria che l’aspetterà al varco. I doriani arrivano sotto la Mole dopo i sei gol rifilati al Pescara e venderanno carissima la pelle per cercare di vincere e raggiungere i rivali in classifica. Senza ombra di dubbio è una sfida salvezza importantissima per entrambe le compagini. Una partita pericolosissima perché c’è il rischio di sottovalutarla dopo aver giocato una grande gara a San Siro.

SAMP – Facile trovare gli stimoli contro le big. Diverso il discorso con la “doria”: “Sarà molto più difficile rispetto a domenica scorsa – esordisce Giampiero Ventura nella sala stampa dello stadio Olimpico durante la conferenza di vigilia -: gli avversari, che hanno già messo in difficoltà il Milan, saranno motivatissimi. Oltretutto domenica scorsa ha fatto 6 gol al Pescara. Rispetto all’andata dobbiamo essere più concentrati. Non dobbiamo sbagliare, bisogna fare risultato ma non sarà facile perché incontriamo una squadra che ha attraversato un momento difficile e ne è venuta fuori grazie a Delio Rossi. Hanno Icardi, Eder, Maxi Lopez e Sansone, quattro giocatori importanti. Una squadra che ha recuperato Palombo e che ha ripreso a macinare gioco. Sarà una verifica importante che non dipende solo dalla vittoria o meno. La verifica riguarda la capacità di leggere la partita, di affrontarla nel modo giusto”.

MERCATO – “Giudicare il mercato? Non voglio perché la settimana scorsa ho detto che Almiron non ci serviva, che da giugno dello scorso campionato non lo avevo più chiesto ed invece mi sono ritrovato a leggere che volevo Almiron a tutti i costi. Se faccio una dichiarazione ufficiale non posso poi leggere il contrario. Non ho litigato con nessuno, non è che se un giocatore non gioca è perché io ci ho litigato. Parliamo di crescita e poi vengono fuori queste cose. E’ una situazione bizzarra qui a Torino. E non è nemmeno prenotato per giugno, anzi. Io mi godo i miei giocatori per i quali nutro stima e fiducia. Dobbiamo crescere e farlo tutti assieme, progettando nel tempo”.

ARRIVI –  “Il ritorno di Coppola? Con il suo arrivo Lys è andato a giocare: ha potenzialità e sono sicuro che sarà il portiere del futuro del Toro. Coppola è un giocatore importante per lo spogliatoio e siamo contenti sia tornato. Jonathas? Ufficializzo che non hai mai giocato nel Bari (ride, ndr), non ha mai avuto rapporti con me e domani partirà dalla panchina. A parte le battute. Quando mi è stato detto che poteva arrivare ho pensato che è un giocatore che può fare bene da noi: ha le caratteristiche per potersi adattare al nostro tipo di gioco. Ora deve ambientarsi, ma è maturo per la categoria ed ha un fisico imponente.  Menga? E’ ancora un po’ indietro fisicamente e per questo abbiamo buttato giù un programma per lui della durata di 15 giorni. Poi vedremo al termine delle due settimane, quando recupererà la condizione”.

GEMME – Bianchi alla fine è rimasto mentre Ogbonna è vicino al rientro. Due grandi notizie per tutto l’ambiente del Toro, dai tifosi ai compagni: “Bianchi è il nostro capitano: oggi si è allenato al massimo come sempre, da professionista. Sono contento che sia qui: sarebbe stato un dramma perderlo ora. Sono assolutamente felice, si allena con voglia e grinta. Lui ci tiene al Toro e sicuramente, dopo la chiusura del mercato è più tranquillo. Ogbonna invece giocherà con la Primavera per recuperare definitivamente dall’infortunio. Quando tornerà sarà il campo a dire a che punto è. Ma sono certo del suo valore e del suo talento che non si discutono”.

INTER – “La cosa importante di domenica è stata che sul 2-2 non abbiamo mai buttato via il pallone ma abbiamo costruito ancora almeno due nitide palle gol. Il successo non è aver fatto due gol a San Siro, ma essere andati lì a fare gioco, a cercare di vincere. Stevanovic? E’ un giocatore che ha grandi potenzialità ma deve ritrovarsi. Ha preferito rimanere in A perchè vuole dimostrare di meritarla, ma deve svegliarsi. Deve far vedere non solo a me, ma anche ai suoi compagni, di avere voglia e grinta. Funziona come un figlio: ognuno deve essere messo di fronte alle proprie responsabilità e non tutto è dovuto. Deve responsabilizzarsi e crescere. Sono sicuro che ce la farà”.

FISCHI – Intanto domani Meggiorini tornerà a giocare di fronte al pubblico dello stadio Olimpico. I tifosi avranno il coraggio di fischiarlo ancora come accaduto durante la prima parte della stagione oppure dopo i due gol dell’Inter ci sarà una sorta di amnistia? “La frase più intelligente l’ha detta lui: ‘Quando il pubblico mi fischiava è perché non giocavo bene’. Ha ammesso le sue colpe con grande umiltà e quando il pubblico lo fischiava lui non ha mai mollato, anzi. Ha sempre lavorato duro e non s’è demoralizzato. Ora i risultati di quel lavoro si vedono”.

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