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Ventura: ?A Milano per giocarcela. Voglio un Toro più sfrontato?

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Alla vigilia della sfida di domani contro l’Inter a domicilio, Giampiero Ventura è tranquillo, curioso, ma allo stesso tempo polemico. Tranquillo perché sa che la sua squadra è maturata ed è reduce da un ottimo periodo (cinque risultati utili consecutivi, ndr); curioso perché spera che la sua squadra abbia imparato la lezione dell’andata e che domani sera faccia la sua partita sin dai primi minuti ed infine polemico perché, come in ogni grande piazza che si rispetti, si cerca sempre il pelo nell’uovo e le critiche sono sempre pronte ad esplodere. Prima il tecnico granata preferisce parlare di campo: “Speriamo di avere imparato la lezione dell’andata – ha detto poco fa durante la conferenza stampa di vigilia -. Non so cosa farà Stramaccioni ma noi siamo in grado di fare un’ottima figura. Il risultato non lo possiamo sapere fino al 90. San Siro fa paura? Noi abbiamo già pagato pegno a Napoli quando nei primi 10 eravamo in visita guidata allo stadio, tant’è vero che abbiamo preso un gol che di solito non prendiamo. Poi dopo abbiamo giocato da Toro. Spero che i miei abbiano imparato la lezione: regalare 15 minuti all’Inter renderebbe complicatissima la situazione. Possiamo giocarcela anche con l’Inter visto che ce la stavamo giocando con la Juventus. E’ ovvio che la nostra salvezza non passa dalla gara di San Siro, ma spero che a differenza dell’andata ci sia un atteggiamento diverso”.

SALVEZZA – E’ ovvio che la salvezza del Torino non passa dalla sfida di domani sera: “Vero, ma vorrei che la differenza tra la gara d’andata e quella di ritorno fosse, oltre che nel risultato, soprattutto nella consapevolezza. Noi abbiamo ospitato qui i nerazzurri arrivando in un buon momento: eravamo sereni dopo il pari con il Siena e la vittoria con il Pescara. Però c’era grande rispetto per gli avversari. Potevamo fare grandi cose ma le abbiamo fatte con grande educazione, sportivamente parlando. Mi aspetto una squadra più sfrontata. Quella di domani è una partita difficile contro una squadra che ha ottimi giocatori”.

MERCATO – Quando si comincia a parlare di mercato, mister libidine si innervosisce per un istante: “Sansone? Sono state scritte tantissime sciocchezza: mai avuto un problema con lui e difatti ci siamo salutati con affetto. Gli faccio un gigantesco e sincero in bocca al lupo per la sua nuova avventura. Speriamo che riesca ad esprimere il meglio di sé. E’ un ragazzo che esordiva in serie A che ha fatto 12 o 13 presenze su 22 ed aveva grandi margini di miglioramento. Il problema è che aveva premura di giocare con più continuità e credo che in Liguria lo farà. Era solo un problema di spazio. Io, avendo 31 giocatori in rosa, non potevo e non posso tuttora garantire il posto a nessuno” Poi però torna sereno facendo spallucce: “Menga? E’ il frutto della programmazione. E’ un investimento per il futuro: è un ragazzo del ‘93 che ha grandi prospettive e potenzialità. Spero sfrutti il campionato italiano per vedere se può essere un tassello importante per il Toro del futuro. La prima cosa che gli ho chiesto è: ‘Hai giocato nel Bari? Altrimenti te ne devi andare’ (sorride, ndr). Almiron? Altra situazione alquanto bizzarra. Di Almiron qui a Torino se n’è parlato a fine maggio per capire se c’era la possibilità di migliorare la squadra per il campionato che andava a cominciare a settembre. Da maggio in poi mai più nessuno di noi ha pensato di parlare di Almiron che oltretutto non serve al Toro. Vorrei che vi segnaste questa frase. Non serve perché non corre più: fa il trequartista e non più il centrocampista. Almiron non serve al Torino. A meno che Cairo non lo chiami tutte le notti a mia insaputa e cerchi un giocatore che io non ho chiesto. Gradirei non sentire più parlare di lui. Non l’jho mai chiesto a gennaio”.

GIORNALISTI – Poi l’allenatore granata ha un sussulto e ci tiene a precisare una cosa: “Possiamo smettere di parlare di mercato e concentrarci sul campo? Qui a Torino sta succedendo una cosa incredibile: stamattina non c’era un giornale che parlasse della partita contro l’Inter, non contro una squadretta qualsiasi. Si parlava solo e soltanto di mercato. Poi mi stupisco che ci sia la pretesa di dire ‘restate concentrati’ perché qui si predica bene ma  si razzola male. Io non so chi arriverà. Qualcuno mi sta attribuendo dei poteri che non ho. Non ho il potere di fare contratti o di comprare giocatori. Io do semplicemente la mia opinione tecnica. Non  faccio vendere e non faccio comprare nessuno. L’unica cosa che so è che spero non arrivi nessuno dal Bari (ride, ndr)”.

MOURINHO – Mourinho compie 50 anni e Ventura ci tiene ad inviargli i suoi migliori auguri:
“Gli faccio certamente tanti auguri e gli canto anche la canzoncina. Ho una grande opinione e stima di lui. Agli occhi di tutti appare un presuntuoso, con me s’è comportato in maniera completamente opposta. Mi ha stupito sul piano umano: mi telefonava e dopo la partita con l’Inter kmi ha anche detto ‘per la panchina d’oro l’anno prossimo voto te perché stai facendo un gran bel gioco’. E stiamo parlando di un “Mou” reduce dal triplete. Ho imparato vincere non è mai facile, dalla terza categoria in su è difficilissimo vincere. Lui ha vinto ovunque è andato. Quindi tanto di cappello a lui. Lo saluto con grande stima, grande amicizia e  grande affetto”.

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