2017

Il veleno di Ausilio sancisce la rottura con l’Inter: i dettagli

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Le parole del direttore sportivo nerazzurro all’Università di Milano certifica un malessere ormai palese, figlio anche dell’arrivo di Sabatini. Si va verso lo strappo definitivo con Suning e Thohir? E pensare che ha rinnovato poche settimane fa…

Ci voleva un altro terremoto per rendere ancor più complicato il finale di stagione dell’Inter. Questa volta non sono state le prestazioni oscene dei giocatori in campo ad aver scatenato il putiferio, ma le dichiarazioni al veleno del direttore sportivo Piero Ausilio, fresco di rinnovo fino al 2020. Le parole del dirigente nerazzurro, pronunciate di fronte alla platea di studenti dell’Università di Milano, hanno lasciato il segno e certificano l’imminente rottura con un club dieci giorni fa ha annunciato l’ingresso definitivo di Walter Sabatini. Una new entry che, certamente, ridimensionerà il ruolo di Ausilio all’Inter e per questo ieri si è lasciato sfuggire delle parole cariche di veleno. Parole non casuali, perché sapeva benissimo che avrebbero fatto il giro d’Italia e d’Europa e sarebbero arrivate dritte alle orecchie della proprietà. Quella su Thohirun signore in Indonesia che ha comprato l’Inter, ha fatto un bel business e ha sicuramente favorito l’Inter, in un percorso che oggi è quello rinforzarsi nelle logiche del nuovo mercato»), ancora in società, è la più forte in assoluto. Come a dire: Thoir non ha pensato al bene dei tifosi, ma al proprio tornaconto economico. Ausilio, di fronte agli studenti, ha perso totalmente i freni inibitori e si è lasciato prendere la mano dalle domande, dando risposte fin troppo chiare sull’attuale situazione dell’Inter.

IL CASO GABIGOL – Altra allusione che non ha certamente fatto festeggiare Suning è quella riferita a Gabigol. Il sorrisetto con tanto di «la sua situazione è diversa, non posso spiegarlo» lascia facilmente intendere che dietro l’approdo del brasiliano all’Inter non ci sia la sua mano, ma quella di Kia, il vero burattinaio del mercato dell’Inter. In realtà il discorso di Ausilio si inseriva in un contesto molto più ampio, in cui il ds ha parlato della strategia nerazzurra degli ultimi anni per quanto riguarda i giovani sparsi in giro per l’Europa, ma resta inevitabilmente la macchia delle parole su Gabigol. E su un rapporto controverso di Ausilio con la proprietà, che spesso ha agito alle sue spalle (e lo ha fatto anche in riferimento agli allenatori).

LA PROGRAMMAZIONE – Altre parole cariche di pepe sono state quelle pronunciate sulla programmazione. Ausilio ha di fatto scaricato il barile così: «L’Inter quest’anno ha programmato male, abbiamo cambiato 4 allenatori. Eppure la rosa dell’Inter è una rosa di buoni calciatori. Chi oggi dice che la rosa è scarsa, prima diceva che l’Inter era la vera antagonista della Juve. Ma se non si programma in un certo modo, tutto poi diventa relativo». E questo non può che essere considerato un chiaro riferimento alla proprietà: Ausilio si è sentito abbandonato da Suning quando si trattava di difendere Pioli e l’esonero del tecnico non è stato affatto digerito dal ds nerazzurro, anzi. Ciò che ha fatto più male ad Ausilio è stato l’annuncio dell’arrivo di Sabatini proprio nel momento in cui veniva annunciata la rottura con Pioli. Segnale chiaro da parte di Suning, che dopo avergli rinnovato il contratto fino al 2020 lo ha scaricato. Perché è impensabile che Ausilio e Sabatini possano coesistere.

LA CHIOSA FINALE – Lo aveva già fatto dopo Crotone e lo ha rifatto davanti agli studenti: Ausilio ha scaricato i giocatori. Le parole sulla squadra riassumono la stagione dell’Inter: «Non sono un gruppo solidale tra loro, ci sono tanti gruppetti e tanta gente che pensa a se stessa. Ognuno non fa più del suo, non c’è grande personalità e forza d’animo». Difficile dare torto ad Ausilio, ma i giocatori li ha scelti lui. O almeno, questo il ds rivendica da tempo. Il lungo sfogo del dirigente avrà certamente delle conseguenze: Suning potrebbe valutare l’allontanamento di Ausilio, nonostante il fresco rinnovo di contratto. Non ci sarebbe certo da stupirsi, visto fra poco sarà Sabatini a fare il bello e il cattivo tempo alla Pinetina

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