2014
Vedova Raciti: «Decreto stadi? Primo gesto»
La moglie dell’ispettore di Polizia ucciso 7 anni fa
SICUREZZA CLUB RACITI – A sette anni dall’omicidio dell’ispettore di Polizia Filippo Raciti, le istituzioni hanno messo al centro della propria azione il ruolo e la dignità delle forze dell’ordine: la Camera ha approvato, infatti, il decreto stadi, per il quale gli agenti indosseranno una piccola telecamera e avranno in dotazione una pistola elettrica e che prevede il pagamento da parte dei club degli straordinari. Nel merito è intervenuta Marisa Grasso, vedova di Raciti: «Era ora, anche se vorrei aspettare che il decreto diventi legge prima di esprimere soddisfazione. Certamente, è il primo gesto concreto delle istituzioni dopo la morte di mio marito. La violenza negli stadi italiani è innanzitutto un problema culturale», ha dichiarato ai microfoni de La Gazzetta dello Sport.
QUESTIONE CULTURALE – La signora Grasso ha evidenziato anche lo scarso rispetto delle regole dei tifosi, il mancato rispetto della divisa e dello steward: «Solo quando cominceremo a rispondere a queste domande inizieremo davvero a risolvere il problema. Ed io, finalmente, smetterò di ascoltare colleghi di mio marito che si lamentano di come sono trattati dallo Stato», ha spiegato prima di tornare sull’arresto di Gennaro De Tommaso, che indossava nella finale di Coppa Italia a Roma la maglia “Speziale libero”, inneggiando alla libertà dell’assassino del marito: «Ma se non ho letto male, gli hanno dato i domiciliari… Guardi, quella sera la violenza è rientrata nella mia casa e in tutte le abitazioni in cui si abbia un po’ di rispetto per la vita. Io vedo ancora tanta cattiveria negli stadi e nelle strade e questo, le assicuro, continua a terrorizzarmi».