2015
Varese, carica Ambrosetti: «Proviamoci, si può»
Il ds dei biancorossi: «Da qui alla fine saranno tutti playout»
A distanza di qualche mese, Gabriele Ambrosetti è tornato a Varese. O meglio, a casa, come ha spiegato, attraverso il sito ufficiale del club, il direttore sportivo dei biancorossi: «Non c’è niente di più bello di tornare a CASA. Varcare la soglia che separa il mondo esterno dal tuo è qualcosa di indescrivibile. Amo Varese, è la mia città e la mia squadra. Non avrei mai potuto rifiutare questa avventura. Non è da guerrieri di Masnago nascondersi nel momento del bisogno. Se Varese chiama, io rispondo..sempre! Per il bene del club prima che del mio. Do it again, rifacciamolo!».
RIFACCIAMOLO – Una situazione difficile, quella dei lombardi. Ma Ambrosetti non si dà per vinto: «Lo so, è una situazione difficile. Molti scapperebbero davanti a una montagna da scalare. Io mi esalto. Più la salita è ripida e più ci alziamo in piedi sui pedali. Da qui alla fine saranno tutti playout. Tante piccole Novara. Come l’anno scorso. Ce la giochiamo sapendo che ci siamo già passati. E ne siamo usciti. Nella mia mente rivivo ogni passaggio della scorsa salvezza. Ogni istante, ogni paura, ogni vittoria. Una certezza viaggia a braccetto con i timori. La certezza che qui non abbiamo un gruppo. Un gruppo va in gita scolastica. Un gruppo aspetta l’autobus. Un gruppo è fatto di persone disgregate. Di turisti. No cari miei, qui abbiamo una SQUADRA. Unita. Non abbiamo giocatori normali, abbiamo dei leoni. Gente che sa quello che vuole. Che lotta per quello che vuole. E semmai dovessimo essere sconfitti, saremo tutti a terra, senza la forza nemmeno di alzarci. Ci devono distruggere. Perchè se ci rimanesse anche solo un briciolo di energia, quella sarebbe sacrificata per la salvezza del Varese. Dobbiamo restare tutti uniti, fino all’ultimo secondo. Proviamoci. Così si puó».