2014

Varese, Capezzi: «Varese, sarò il tuo De Rossi. Neto trascinatore, Bernardeschi tornerai più forte»

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Il centrocampista di proprietà della Fiorentina sta attirando le attenzioni di diversi club di A

Ripartire dai giovani è lo slogan più usato nell’ultimo periodo per cercare di trovare le soluzioni di rilancio del nostro calcio. Servono nuovi investimenti sui settori giovanili e leggi che possano incentivare l’utilizzo dei calciatori italiani. La Fiorentina ha diversi giocatori che si stanno mettendo in luce nella serie cadetta come Leonardo Capezzi, centrocampista classe 95′ ed elemento imprescindibile del Varese. La società lombarda ha puntato decisa sulla mezzala di Figline Valdarno, affidandogli le chiavi del centrocampo. Capezzi non teme le responsabilità e ai nostri microfoni analizza il buon avvio di stagione suo e del Varese.

Leonardo, sei alla prima stagione tra i professionisti. Tracciamo un primo bilancio, ti aspettavi di giocare cosi tanto?
«Il bilancio è sicuramente positivo, sto giocando molto e sono contento. Il salto dalla Primavera alla B è molto grande, ho avuto la fortuna di trovare un grande gruppo di bravi ragazzi che mi hanno accolto per il meglio. Questo mi ha permesso di approcciarmi al meglio, non mi aspettavo di giocare cosi tanto ma ho lavorato sodo giorno dopo giorno e questi sono i risultati».

Il tuo poi è un ruolo di responsabilità, spesso agisci davanti la difesa. In Italia si fa fatica a puntare sui giovani, a Varese e in B meno…
«Sono in un ambiente che crede nei giovani e li valorizza, questo mi ha convinto a venire fin qua. Tutti i ruoli sono importanti, spero di continuare cosi».

Eri il capitano della Primavera viola, la fascia la ereditasti da un certo Federico Bernadeschi al quale sei molto legato vero?
«Federico è un grande amico, ci sentiamo due o tre volte a settimana. Mi dispiace che si sia fatto male ma lui sa che tornerà più forte di prima. Al mio primo anno nella Primavera ho giocato con lui, era il nostro capitano e segnò tanti gol. Noi l’anno scorso abbiamo fatto un campionato importante, peccato per l’eliminazione in semifinale scudetto con il Chievo ai rigori. Sicuramente è stata una stagione che ci ha fatto crescere molto».

In estate c’erano state tante squadre come il Cittadella che ti avevano richiesto…
«Si, c’erano state diverse voci. Ci sono state delle cose che hanno rallentato le tempistiche, il Varese mi ha convinto subito e non ci ho pensato un attimo a venire qua. Il direttore Cannella mi ha convinto a fare questa scelta, è stato importante».

Il tuo obiettivo è ripercorrere le orme di Bernardeschi: benissimo a Crotone per poi tornare a Firenze da protagonista…
«Io penso a lavorare giorno dopo giorno e a fare bene con il Varese. A fine anno faremo i conti, ogni giocatore ha un percorso differente. Quello di tornare a Firenze è un obiettivo per chi cresce nel settore giovanile della Fiorentina e anche perchè è una società importante».

Anche perchè alcuni club di A stanno seguendo con attenzione le tue prestazioni…
«Penso al Varese poi le voci ben vengano, fanno piacere».

Hai già segnato un gol contro il Trapani, ti sei posto un obiettivo anche in fase realizzativa?
«Sicuramente segnare fa piacere a tutti, nel mio ruolo è più dura arrivarci. Io devo pensare a mettere le mie qualità al servizio della squadra, dobbiamo vincere più gare possibili per arrivare ad una posizione di classifica serena e più alta possibile. Se poi vengono i gol, tanto meglio».

Il Varese è cresciuto molto con il passare delle giornate, mettendo in mostra un buon carattere come nell’ultimo turno quando siete riusciti a riprendere il Perugia. Sognare in grande si può?
«Noi pensiamo partita dopo partita, la B è un campionato difficile e strano e non si sa mai come può andare a finire. Conta vincere, a fine anno vedremo dove saremo arrivati».

Dei tuoi compagni chi ti ha impressionato di più?
«Li conoscevo tutti, all’interno ci sono tutti giocatori importanti. Mi ha stupito Neto, il nostro capitano. E’ una persona straordinaria, ci trascina ogni sabato e nonostante abbia 35 anni corre come un ragazzino. E’ un motivo importante per fare bene, è un modello da seguire».

Nel tuo modo di giocare ci sono molti inserimenti senza palla e una buona capacità di rompere l’azione avversaria. A chi ti ispiri?
«Io sono cresciuto con Gerrard e De Rossi, sono loro i miei due giocatori preferiti. Sono un centrocampista che predilige attaccare ma penso di cavarmela bene in fase difensiva. Mi piace palleggiare, posso giocare sia in un centrocampo a due che a tre. Posso fare la mezzala ma anche il vertice basso, mi piace mettermi al servizio della squadra».

Sabato sarete di scena al Partenio di Avellino, un campo molto difficile. Gli irpini vorranno riscattare la prima sconfitta interna subita contro il Vicenza, quali sono le insidie del match?
«Sarà una gara dura, è uno stadio importante con tanti tifosi che spingeranno la squadra di casa. Noi andremo li con la nostra mentalità, con la voglia di fare la gara come abbiamo fatto anche a Catania o a Frosinone. Ce la giocheremo, vedremo come andrà a finire».

Sei un tifoso viola?
«Si, sono tifoso».

Come giudichi questo avvio e dove può arrivare la formazione di Montella?
«Ho avuto la fortuna di fare il ritiro con loro e posso assicurare la grande qualità della squadra. Sono stati penalizzati dai troppi infortuni ma alla lunga usciranno fuori e saranno li a lottare per le primissime posizioni, ci metto la firma».

 

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