Vanoli, conferenza stampa pre Fiorentina Torino: le parole
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Torino, Vanoli in conferenza pre Fiorentina: «Pedersen da valutare, voglio lo spirito derby. Mercato? Già parlato, ora aspetto la società»

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Vanoli in conferenza stampa pre Fiorentina Torino, ecco le dichiarazioni del tecnico granata alla vigilia del match valido per la 21^ giornata di Serie A

Giornata di vigilia per Paolo Vanoli. Domani pomeriggio – alle 12e30 in punto – il tecnico granata è atteso da un nuovo appuntamento con il calendario di Serie A, arrivato ora alla sua giornata numero 21. Tra le mura dello Stadio Artemio Franchi, sarà difatti di scena Fiorentina Torino, gara inaugurale di una domenica densa di impegni per il campionato italiano. 

Proprio in previsione della sfida in terra toscana, Vanoli interviene oggi in conferenza stampa. Con i cronisti riuniti l’ex allenatore del Venezia si prepara dunque ad illustrare le insidie e le peculiarità della partita che lo vedrà affrontare il gruppo guidato da Raffaele Palladino. Il diktat per Vlasic e i suoi, è di continuare il percorso di crescita intrapreso nelle ultime tre apparizioni e dare continuità a quanto di buono palesato nel derby con la Juventus. La conferenza stampa di Paolo Vanoli in vista di Fiorentina Torino a partire dalle 13.45

Vanoli in conferenza stampa prima di Fiorentina Torino: 

contro la Fiorentina basterà il Toro visto nel derby?

«Io penso che ogni partita ha una storia a sé, ci vuole sempre qualcosa in più per migliorarsi. La vedo sempre così, vado al campo e non penso mai di essere contento. Io penso che il derby abbia fatto vedere che questa squadra ha spirito, adesso serve la continuità. Conosco bene l’ambiente Firenze perché ci ho giocato. Non guardiamo i problemi degli altri ma i nostri»

Come si preparano le gare delle 12.30?

«E’ un orario strano, ma ormai ci siamo abituati. Anche nel campionato cadetto. giocavamo in questo orario. La cosa bella del nostro lavoro…con lo staff è che cerchiamo sempre soluzioni nuove: quando si gioca a questi orari, la colazione diventa quasi un pranzo. Con il nutrizionista, modifichiamo e capiamo cosa ci serve. Abbiamo parlato con il preparatore atletico e abbiamo voluto inserire un risveglio muscolare prima della colazione-pranzo per stimolare l’appetito, perché carico di carboidrati è importante: serve benzina. Un altro aspetto che considero anche la distanza tra hotel e stadio, cercando di ritardare la colazione di circa un quarto d’ora. Sono piccoli dettagli che stiamo cercando, con lo staff proviamo a migliorare anche chiedendo ai giocatori – a volte – la loro routine per arrivare in forma a questo orario. Il risveglio muscolare prima della colazione è stato un approccio positivo»

Si è radicato lo spirito derby?

«Io penso che lo spirito deve essere radicato in ogni giocatore del Toro. Ho scelto questo club proprio perché i valori della storia si avvicinano al mio carattere. Quando cerco giocatori, cerco soprattutto gente che si avvicini a questi valori. Ci sono partite più o meno sentite, il derby ti porta a livello agonistico a dare di più. Mi ricordo che mi avevi chiesto come si preparano queste partite e io ti dissi che a volte non bisogna arrivare troppo carichi o scarichi. Abbiamo giocato bene questa partita (il derby, ndr), ora il capitolo è chiuso e pensiamo a Firenze»

Ci sono altri assenti?

«Walukiewicz è squalificato. Pedersen ha avuto un trauma all’anca, oggi abbiamo fatto qualche lavoro sul campo e vedremo domattina come va»

Chi è il capitano del Torino, Ricci o Linetty?

«E’ Ricci. Prima aveva deciso il gruppo, ora ho deciso io. E’ una mia decisione, come quelle tecniche. Da cosa è determinata questa scelta? Da niente. E’ una mia decisione»

Ha detto che la società deve capire l’importanza del mercato. E’ convinto che la società l’abbia capito?

«Voglio chiudere il capitolo. Ho già detto cosa mi serve, adesso aspetto la società. Non posso distrarmi in queste situazioni, la classifica non me lo permette, dobbiamo fare prestazioni importanti. Adesso sono focalizzato su questo»

Quanto è cambiato Ricci?

«E’ un giocatore importante, lo sta dimostrando e sta crescendo in fase di non possesso. Lavoriamo anche per la sua struttura, è importante nel calcio moderno. Poi con lui è tutto facile, perchè prima di tutto è un ragazzo intelligente e che ha fame, vuole migliorarsi ogni giorno»

Chi è il capitano del Torino, Ricci o Linetty?

«E’ Ricci. Prima aveva deciso il gruppo, ora ho deciso io. E’ una mia decisione, come quelle tecniche. Da cosa è determinata questa scelta? Da niente. E’ una mia decisione»

Il cambio modulo cambia le richieste sul mercato, serve un esterno?

«Si…è’ una valutazione che abbiamo fatto, sapendo anche che nell’arco di una stagione non è detto che non possa ritornare alla difesa a tre: dipende da cosa arriva dal mercato, è una valutazione che ho fatto»

Vanoli come prepara un Toro senza Vanoli visto che non sarai in panchina

«Prima di tutto mi fido dei miei collaboratori, daranno il massimo anche se so che il collaboratore non è l’allenatore. Poi è un altro esame di maturità: i protagonisti sono i giocatori, devono dimostrare di essere diventati squadra. E vorrei che quelli in panchina sostituissero l’allenatore, devono stimolare, e quelli che giocano deveno sapere che ha non solo un vice-allenatore, ma anche compagni che li sostengono»

Sanabria cosa succede? Potrebbe andare via…

«Tony ha delle caratteristiche importanti. Bisogna sempre capire e vedere le situazioni. Penso a Marina, era un giocatore che veniva da Monaco avendo fatto un ritiro sul mercato aveva la testa altrove…doveva trovare condizione. Ora l’ha trovata e penso che ci possa dare cosa importanti. Stesso Tony, come ho detto più volte, vengo da allenatori come Ventura e Conte che hanno fatto il 4-2-4. A volte se hai due punte importanti puoi sviluppare un concetto offensivo. Adesso questo è un aspetto che in questo modulo mi piacerebbe ricercare»

Ieri c’era Cairo al Fila. Ha motivato la squadra?

«Quando dico unire…mi fa piacere che il presidente venga sul campo. Sul campo di battaglia che ci si può confrontare sui problemi che non sono solo il mercato, è anche capire cosa si è sbagliato. Poi vicino alla partita non parlo mai di mercato, voglio essere concentrato solo sulla Fiorentina»

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