Torino, conferenza Vanoli pre Verona: «Maripan ok, Coco...»
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Torino, Vanoli in conferenza pre Verona: «Maripan? Ha l’esperienza per far bene, non pensiamo al primo posto. Su Coco e Valsic…»

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Paolo Vanoli è intervenuto in conferenza stampa prima di Hellas Verona Torino, le dichiarazioni rilasciate dal tecnico alla vigilia del match di Serie A

Altro giro altra corsa per Paolo Vanoli, arrivato alla vigilia del match che taglierà i nastri alla quinta giornata di Serie A. Domani sera, tra le mura dello Stadio Marcantonio Bentegodi, andrà in scena Hellas Verona Torino, una checkpoint per i granata, che dopo le vittorie con Atalanta e Venezia ed i pareggi inanellati con Milan e Lecce, possono (in caso di successo) trascorrere almeno una notte in vetta alla classifica. 

Proprio in previsione della partita, il tecnico di Varese è intervenuto quest’oggi nella sala conferenze dello Stadio Olimpico Grande Torino, vediamo quindi le sue dichiarazioni ad un giorno e una manciata d’ore del tanto atteso incontro tra scaligeri e sabaudi. 

La conferenza stampa di Paolo Vanoli:

Vlasic è tornato ad allenarsi. Ti faccio una domanda secca, giocherà titolare?

«No, mi hai detto domanda secca… (ride, ndr). C’è un programma di recupero da rispettare, per noi è un giocatore molto importante e voglio completare bene il percorso. Non vorrei ricadute, ha fatto molto bene e penso che da settimana prossima potrebbe già tornare con il gruppo

Coco ci sarà? Come cambierà la difesa?

«Lo convoco, se giocherà o no lo stabiliremo domani mattina. Sia lui che Vojvoda non hanno avuto grossi infortuni e domani mattina farò gli ultimi test e vedremo cosa fare. Quando si inizia un processo bisogna dare stabilità, poi durante la gara le cose possono cambiare e passare a quattro è un ipotesi».

Dopo il Lecce quali sono state le riflessioni?

Mi sono chiarito anche durante la conferenza. Ai ragazzi ho fatto vedere tutta la partita, rivedersi può aiutare a migliorare. CI sono stati errori tecnici e su questo una squadra come la nostra deve sbagliare molto meno».

Come sta Maripan?

«Ha grande esperienza, anche se non ha la condizione atletica migliore. Però è in grado di dare un contributo. E’ normale che per Maripan, come per Sosa e Pedersen, abbia bisogno di tempo per entrare nei meccanismi. Se partirà titolare domani ha l’esperienza per fare bene».

Come e quando capire il possibile campionato del Torino?

«E’ iniziato un percorso, un processo nuovo. A volte di tempo ce n’è poco. Non mi sono mai illuso per le prestazioni contro Milan e Atalanta, allo stesso modo non mi abbatto per la prestazione contro il Lecce, fa parte del processo».

Il Toro, per la squadra che è, può puntare alle zone nobili della classifica? 

«Sono contento di sentire un mio giocatore, come ha fatto Vanja, che si è preso la responsabilità di dire che l’obiettivo è l’Europa, poi bisogna dimostrarlo sul campo. Da allenatore però dico che ci sarà tanto lavoro e devo guardare al percorso di crescita. Accetto che i miei giocatori si prendano questa responsabilità di indicare l’obiettivo, guarderò avanti e lavorerà per raggiungerlo».

A che punto è Sanabria 

«Deve imparare a diventare un giocatore importante. L’ho detto e lo ripeto, a questa società ho chiesto quattro attaccanti importanti perché per me era fondamentale. Con Karamoh, il quartetto si giocherà le sue armi. Domani sceglierò, tutti devono essere pronti perché c’è bisogno di tutti».

Il Torino è penultimo per dribbling riusciti, come si risolve questo problema?

«Parli di dribbling riusciti, ha ragione. L’ultima è l’Inter…Ti sei risposto. Quindi evviva (ride, ndr). Noi siamo quarti tra i dribbling tentati e riusciti, se ne possono anche fare pochi, ma magari quei pochi dribbling sono efficaci. E poi va considerato il sistema di gioco: anche l’Inter ha un gioco corale e non individuale. Se non sbaglio la prima è la Juve, hanno preso giocatori bravi nell’uno contro uno. Dipende anche dal modulo»

Sei più cauto nel dichiarare i propri obiettivi? L’Europa…

«Sono sempre stato cauto. Aspettavo la chiusura del mercato per capire le caratteristiche dei nuovi, il mercato fa la differenza. Sono contento di chi è arrivato, ma sono giocatori da inserire in un contesto: ho detto che sogno, sono venuto per un obiettivo ma dalle chiacchiere si passa al campo. E’ per questo che non mi piace dirli, ma farli. Parlo di sogno, quando lavoro sogno insieme alla piazza, alla squadra e alla società. Ma si passa attraverso il lavoro. Ad oggi non sono pessimista o ottimista, l’obiettivo è crescere»

La vetta della classifica può essere un segnale?

«Tutti i miei giocatori ci pensano, anche con la partita col Lecce…è normale. Però a volte non verrei che il pensare a questo ci possa distrarre dal nostro percorso. Per obiettivi importanti devi crescere a livello tecnico e di organizzazione. Vincere e giocare male è fine a se stesso. Quale giocatore con cui non vede questo (che il Toro era primo in classifica, ndr)?. Ma ti faccio un’affermazione, Gotti in sala conferenza ha detto: ‘ Abbiamo fatto una grande partita in casa della prima’. Questa dev’essere una piacevole affermazione, ma allo stesso tempo devi capire che tutti ti vedono alla stessa maniera, quindi dobbiamo dare tutti qualcosa di più. E’ un passaggio da affrontare nella fase di costruzione. Noi dobbiamo guardare alla nostra prestazione, fare le nostre cose».