2017

Successo Italia: Uva nuovo vice-presidente dell’Uefa

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Mentre l’Uefa studia il salary cap e riforme sul mercato, Michele Uva entra nello staff dirigenziale del massimo organismo europeo

C’è tanta Italia nei posti che contano del calcio europeo. Ieri Michele Uva, direttore generale della Figc e già membro dell’esecutivo Uefa, è stato nominato vice-presidente Uefa: un riconoscimento per nulla scontato, visto che da prassi veniva riservato a chi è presidente federale. Annunciata invece la nomina di Andrea Agnelli, presidente della Juventus, nell’esecutivo Uefa: dopo l’elezione a numero uno dell’Eca (l’associazione dei club europei), la sua cooptazione nel governo della confederazione continentale doveva solo essere ratificata. Sì, il tricolore sventola alto, tenuto pure conto che uno dei membri europei del consiglio Fifa è Evelina Christillin e che il vicesegretario generale dell’Uefa è Giorgio Marchetti.

PESO POLITICO – Tra i cinque vicepresidenti Uefa, dunque, torna a esserci un italiano: dopo quasi sei mesi dall’uscita di scena di Giancarlo Abete, ecco Michele Uva. Il d.g. di via Allegri era entrato nell’esecutivo proprio ad aprile: la sua scalata alla vice-presidenza è stata accelerata in seguito alle dimissioni dello spagnolo Villar, in estate arrestato per corruzione. La scelta di Uva è figlia di tante cose. L’apprezzamento del presidente Uefa Ceferin (e di altri plenipotenziari europei) che il manager lucano si è saputo conquistare negli ultimi tempi, ma ovviamente anche il lavoro diplomatico condotto da Carlo Tavecchio sin dall’appoggio della candidatura di Ceferin: l’Italia è stata tra le protagoniste della costruzione della nuova era post-Platini, non a caso è stata pure gratificata con l’assegnazione dell’Europeo Under 21 del 2019. «È per me un grande onore ricoprire questa carica, ma anche un impegno che affronterò lavorando per lo sviluppo del calcio in Europa. È un riconoscimento importante per tutto il nostro movimento», ha detto Uva. Altrettanto strategica, e rappresentativa del peso specifico dell’Italia nella politica del pallone, è la nomina di Agnelli a membro dell’esecutivo Uefa con un mandato di 4 anni, assieme all’altro rappresentante Eca, Ivan Gazidis, direttore esecutivo dell’Arsenal.

CALCIO EQUO – Durante il congresso straordinario Uefa che si è tenuto ieri a Ginevra, Ceferin è tornato su uno dei temi a lui più cari, quello dell’equilibrio competitivo del calcio europeo. Da un lato le spese sempre più pazze del calciomercato, dall’altro il divario che si allarga tra l’élite e il resto. «Ci stiamo impegnando ma aspettiamo la luce verde da chi condanna pubblicamente l’attuale situazione. Lasciatemi dire a tutti i politici europei che non possiamo più essere d’accordo», ha detto Ceferin che chiede l’appoggio comunitario per l’introduzione di misure radicali come salary cap, luxury tax, controllo dei flussi di denaro, indispensabili per arrivare a un calcio «più equo». Rincara la dose Gianni Infantino, n.1 della Fifa, come riporta “La Gazzetta dello Sport”: «Nell’ultima sessione del mercato abbiamo assistito a un notevole aumento dei costi. Dobbiamo fornire delle soluzioni positive per gli agenti, per le norme che regolano i trasferimenti, per le finestre del calciomercato, per i tetti agli ingaggi e tutte quelle cose di cui si parla ma che non sono mai state affrontate sul serio». Confermato il format della Nations League, la nuova competizione per nazionali con promozioni e retrocessioni che debutterà nel settembre 2018.

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