2015

Uva: «Non abbiamo investito, ma vogliamo crescere»

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Il direttore generale della Figc ha parlato anche dei nuovi nomi che saranno introdotti oggi nella Hall of Fame

Ospite di Radio Anch’io Sport, il direttore generale della Figc, Michele Uva, ha parlato della situazione del calcio italiano, iniziando col parlare dei nuovi nomi che saranno introdotti nella Hall of Fame: «E’ la quarta edizione della Hall of Fame, una grande soddisfazione per il calcio italiano, oltre che della federazione. Carlo Ancelotti come allenatore, Mazzola come veterano, Braschi come arbitro, Marotta come dirigente sportivo. Per la prima volta la federazione ha deciso di fatto entrare nella categoria il calcio femminile con la sua più grande giocatrice, Carolina Morace».

CORAGGIO – Uva ha parlato delle riforme: «Segnale di incoraggiamento? Dipende dal punto di vista. Se si guardano ai risultati internazionali, siamo la quarta nazione al mondo ad aver vinto 4 titoli. Ma non sono un disfattista, cerco di vedere le cose che vanno. I nostri tecnici sono in giro per il mondo e continuano a vincere, il nostro calcio è un punto di riferimento in ogni caso. Abbiamo avuto un momento in cui non abbiamo investito, e oggi si possono pagare i risultati sulle conseguenze, ma questo non significa che non siamo sulla strada del rinnovamento e della crescita».

RIFORME – Uva prosegue: «E’ indubbio che la riforma dei campionati è la madre delle riforme. Penso che la riforma del sistema è fatta da tante azioni, ovvero piccole riforme che sommate portando ad una ridefinizione del modello. Diminuire il numero delle squadre nei campionati, e renderli omogenei, con meno tensioni finanziarie, è fondamentale, ma se non si fanno anche investimenti sui settori giovanili, se non diventiamo una federazione di inclusione, per permettere a ragazzi stranieri di poter giocare a calcio, allora penso che la riforma dei campionati potrà portare dei vantaggi, ma non determinanti. Io vedo la situazione a 360 gradi. Il calcio italiano ha bisogno di una spinta, ma tutte le componenti devono dare il loro contributo».

CONTE – Il dg ha parlato anche della figura del ct: «Quello che conta è l’impostazione. Il fatto di avere rapporti con i club, avere programmato incontri anche con i club di B, questo è un percorso che porta dei vantaggi, in termini di coinvolgimento. Io condivido l’atteggiamento di Conte, il programma è stato stilato da tutte le parti insieme. Il percorso si sta avviando, e c’è bisogno della collaborazione da parte di tutti, in termini positivi e negativi, nel senso che c’è bisogno di confronto. Mi sembra che già quattro o cinque punti importanti di riforma siano stati approvati dal consiglio federale, e adesso stiamo andando incontro ad una normativa di ammissione ai campionati, per avere un sistema più solido. Stiamo anche lavorando sulle commissioni, siamo in un regime di spending review, e dobbiamo far fronte ai tagli. E’ un momento decisivo. Tre anni fa la federazione aveva 40 milioni in più da parte del Coni, ma dobbiamo fare tutto con tanta passione e determinatezza».

PAUSA – Campionato più lungo o niente pausa natalizia? «Questa è una scelta che dovrà fare la lega. Penso che ci sia in tutti la volontà di permettere alla nazionale di avere una settimana in più. Ricordiamoci che in Germania o in Inghilterra si parte prima di ferragosto, dando alla nazionale due settimane in più. Secondo me c’è la volontà di concedere alla nazionale questo periodo in più. Questa però sarà decisione della lega».

GOAL LINE – Uva prosegue parlando di goal line technology: «Sarà una scelta della lega o delle leghe applicare la tecnologia, i costi ed i ricavi saranno a carico di chi la applicherà. La federazione recepirà le richieste e controllerà che l’applicazione della goal line technology e che le ditte lavoreranno secondo i parametri della Fifa. La federazione non si opporrà a niente, a patto che si segua il regolamento e che sia una disposizione applicata in maniera omogenea. Abbiamo parlato con la Premier League e compreso quali siano i vantaggi. Gli addizionali di porta rimarranno».

TAVECCHIO – Uva parla anche di Tavecchio: «E’ un presidente capace e competente che ha lasciato alla mia direzione piena autonomia nella gestione. Siamo in sintonia. Penso che le aziende funzionino quando c’è stessa passione e voglia di fare». 

TAGLI – Il dg ha continuato: «I tagli stanno andando su tutti i settori. Dall’Aia, al settore giovanile, alla federazione. Ma stiamo lavorando anche sui ricavi. Io non parlerei di tagli, ma di ottimizzazioni. Credo che sia una percentuale, non ci saranno stravolgimenti. Sulle distanze, sugli organi, c’è da ottimizzare. Mi sembra che il clima si stia costruendo. Il sacrificio lo faranno tutte le componenti, e di certo non verranno toccati gli investimenti sui settori giovanili».

SECONDE SQUADRE – Uva continua: «Il discorso è più politico che tecnico. Bisogna trovare un discorso che coniughi le due esigenze. Si può anche trovare una formula mista che sia coerente con le esigenze del calcio italiano».

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