2018

Urbano Cairo dopo il calciomercato: «Meno parliamo di Europa e meglio è…»

Pubblicato

su

Il presidente del Toro, Urbano Cairo, ha rilasciato molte dichiarazioni nel corso della presentazione del Festival dello Sport. Alcune di queste, non proprio condivisibili…

Anche questa volta, Urbano Cairo, ha voluto stupire i suoi seguaci. O per meglio dire, i tifosi granata. Le dichiarazioni rilasciate nell’intervista di presentazione del Festival dello Sport, hanno lasciato un po’ di amaro in bocca. In molti commenterebbero con un sarcastico: e quando mai ciò non succede? Ma questi sono punti di vista. Condivisibili o meno.

La frase “incriminata” è relativa alla possibile corsa all’Europa League, del suo Torino. «Meno ne parliamo e meglio è…». Frase poco piacevole, per chi ci crede veramente. Sembra che, il patron granata, abbia gettato definitivamente la spugna verso questo obiettivo. O la sua reazione, è un modo per scongiurare la sfortuna?

Questo non è ben chiaro. Solo a lui è dato saperlo. Ma le interpretazioni, dopo un calciomercato più che sottotono, non guardano certamente il lato positivo della faccenda. La sessione invernale è, da sempre, una finestra ostica per i granata. Forse, sin dal 2005. Anno dell’arrivo di Cairo come presidente del Torino Fc. Quest’anno ne è stata un’ulteriore prova: un acquisto (Damascan) e tante cessioni (sia tra le fila della Primavera che della prima squadra).

Il bilancio è nettamente negativo, almeno, per i tifosi del Toro. L’entusiasmo dell’arrivo di Mazzarri è stato drasticamente spazzato via da un assopito calciomercato. Che di novità ne ha portate ben poche ma, ha liberato “dall’ampiccio” diverse pedine non apprezzate dalla piazza. Sadiq e, per certi versi, Gustafson ne sono un lampante esempio. Il prestito con diritto di Boyè al Celta Vigo ha diviso i pareri. In tanti, riconoscevano nel giovane giocatore, lo spirito da vero “Toro”. Ma Mazzarri e Petrachi, evidentemente, non hanno più avuto intenzione di aspettare l’esplosione del talento intravisto nell’argentino.

L’importante ora è saper apprezzare e sfruttare al meglio, le potenzialità di chi è rimasto. Soprattutto in vista di un obiettivo comune: l’Europa. Checchè ne dica Cairo e i suoi collaboratori. I supporter ci credono. E, come sempre, sarà questa la carta vincente del Torino.

Exit mobile version