2013

Uno, nessuno e cento? mila Cavani

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Titolo di chiara ispirazione pirandelliana, dal romanzo che più degli altri rese celebre lo scrittore siciliano ed eterno per gli amanti della letteratura. Romanzo e poesia dei giorni nostri è anche quella che il popolo napoletano – non secondo a nessuno in quanto ad ispirazione letteraria e da sempre nutrito da ardente passione calcistica – vive dall’approdo di Edinson Cavani all’ombra del Vesuvio fino ai giorni nostri.

UNO – Interprete unico nel calcio dei nostri giorni. Un marziano per fame agonistica e determinazione, per capacità di trascinare un gruppo e spirito di sacrificio, per abnegazione e dedizione alla causa, per spirito e dna vincente. Famelico, affamato di sogni e gloria, è la costanza nel lavoro quotidiano che lo differenzia dal resto della platea, è lui che incarna l’esempio di calciatore amato dalle tifoserie perché – a prescindere poi dal risultato finale – è uno che lascia tutto sé stesso sul campo e l’anima per la maglia. E’ di questo che la gente s’innamora ed è così che elegge i propri idoli: Edinson Cavani è un extraterrestre del calcio proprio per queste caratteristiche intrinseche, un leader per vocazione naturale come a Napoli è accaduto soltanto con Diego Maradona. Ma quella è un’altra storia che va sopra romanzi e poesie.

NESSUNO – Come lui nessuno oggi. Superfluo sviolinare le sue abilità calcistiche perché è indubitabile ritenere che sia già stato detto tutto. Trattiamo pacificamente di uno tra i tre più validi centravanti al mondo, senza ombra di dubbio il miglior calciatore del campionato italiano. L’effetto Cavani è devastante, trainante per una squadra che, dal suo approdo ad oggi, vive ben al di sopra delle sue reali potenzialità. Perché uno come Cavani non aggiunge all’organico il “solo” Cavani – tanta roba di per sé – ma qualcosa in più della somma delle parti: l’effetto traino è qualcosa di particolarmente ricorrente nella letteratura economica, applicando il concetto agli sport di squadra indica come la presenza in un gruppo di un interprete con determinate qualità caratteriali possa rivoluzionare i valori “sulla carta” ed indurre ognuno a dare quel qualcosa in più. Dunque trasmettere competitività, trascinare al successo.

CENTO… MILA – Ventisei anni ancora da compiere – il prossimo 14 febbraio nel giorno di San Valentino, n.d.r. – il Matador ha raggiunto la fatidica quota cento in Serie A. Complesso prevedere le dinamiche del suo futuro perché nel calciomercato il tasso di mutevolezza di circostanze apparentemente stabili risulta essere notevolmente alto. Qualora la sua volontà e l’ambiente adiacente scegliessero di andare nella direzione della permanenza in Italia – dunque a Napoli – l’attaccante uruguaiano ha la possibilità di riscrivere la classifica dei realizzatori più grandi della storia calcistica italiana. Mila, nel senso di tanto: perché sono tanti i milioni che, eventualmente, qualcuno dovrebbe sborsare per assicurarsi le prestazioni del fenomeno Cavani. Una clausola rescissoria di 62 milioni di euro che apparentemente lo blinda, non quanto però l’amore e la devozione di un popolo che lo ha oramai eletto a benefattore. E sarà questo il nodo cruciale delle sue scelte future: alla fine deciderà lui, come è giusto che sia per i grandi campioni. Comunque vada, sarà la scelta giusta: l’auspicio personale si legge direttamente da queste righe. Tanto di cappello, Matador.

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