Champions League

Union Berlino, Bonucci: «Alla Juve dicevano che non reggevo più certi ritmi»

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Le parole di Leaonardo Bonucci, difensore dell’Union Berlino, alla vigilia della partita di Champions League contro il Napoli

Leonardo Bonucci ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della partita di Champions League tra il Napoli e l’Union Berlino. Di seguito le sue parole.

GIOCARE IN ITALIA – «Tornare in Italia è sempre molto emozionante. Col Napoli abbiamo giocato tante sfide-Scudetto e valevoli per i trofei nazionali, per me è molto stimolante. Sarà una grande serata, il pubblico di Napoli è sempre caloroso. Abbiamo bisogno di una grande prestazione per tornare ad essere quelli che col mister hanno stupito nel corso degli anni e sono arrivati in Champions League. Daremo tutto noi stessi per portare a casa dei punti».

NAPOLI – «Ho avuto la fortuna di giocare contro il Napoli, che negli anni ha acquisito sempre più peso all’interno delle competizioni europee. E’ una squadra che merita rispetto perché è forte, temibile, ci sono giocatori di qualità. Alcuni sono stati e sono miei compagni in Nazionale. L’abbiamo visto all’andata, quand’è bastata una palla di Kvaratskhelia per Raspadori, quindi bisognerà essere concentrati per tutta la gara».

PER COSA GIOCHERETE – «Noi domani sera dobbiamo giocare per noi stessi, per i nostri tifosi e per invertire questa tendenza. A settembre e ottobre non è andata come tutti volevamo e speravamo. Il Napoli è costruito per fare un grande percorso in Italia e in Europa, noi vogliamo invertire la rotta e portare a casa dei punti che possono servirci per il futuro e per qualcosa in più».

RAMMARICO PER LA SCELTA FATTA – «No. Io sono molto contento della scelta fatta, sto vivendo un’esperienza bellissima sia a livello sportivo, come esperienza, che a livello umano. Vivendo da solo a Berlino è ovvio che mi manchi la famiglia, però poi arrivo al campo e ho sempre grandi stimoli e gran voglia di esserci e aiutare la squadra. Il calcio è veloce, le cose possono cambiare da un momento all’altro e speriamo che questo cambiamento arrivi già da domani».

PANCHINA ALL’ANDATA – «Il mister ha ritenuto fosse idonea la formazione che ha schierato e io ho sempre rispettato tutte le scelte tecniche fatte nei miei confronti, ho cercato di dare aiuto dalla panchina e fare ciò che ho sempre fatto, anche quando ho vestito le altre maglie: essere da supporto e da esempio»

COSA PRENDERE DAL CALCIO TEDESCO – «L’Italia per me è qualcosa che va oltre, quando indosso la maglia della Nazionale è come vivere il sogno che inseguivo da bambino, la speranza è quella di tornare a vivere momenti belli come quelli dell’Europeo. Il calcio tedesco ha delle strutture, completamente diverse da quelle italiane. Stadi sempre pieni e una velocità di gioco differente. Noi come italiani viviamo molto di più le partite sulla tattica e sui movimenti pre-organizzati. Io mi sento ancora bene e vivo, riuscire a tenere i ritmi degli allenamenti come sto facendo per me è una risposta importante. Negli ultimi due anni con la Juventus mi veniva detto che non potevo reggere certi ritmi, invece quando uno sta bene di testa ed è allenato nella maniera giusta, quando l’intensità è alta negli allenamenti, anche in partita succede di vivere 90′ con una buona intensità».

SERIE A – «Potrei rispondere che sono qui per giocare la Champions League con l’Union Berlino, però per rispetto e perché non mi sono mai nascosto dico che la Juventus ha grandi possibilità di vincerlo. E io sarei contento per i miei compagni e lo sarei altrettanto per la storia della Juventus. Sapete tutti che mi sarebbe piaciuto finire la carriera alla Juventus, non è stato possibile e tutti sapete la motivazione. Lo Scudetto se lo giocheranno le quattro squadre che tutti citano. Se dovesse esserci però un’altra domanda sulla Juventus e sul passato non risponderei perché sono qui a giocare la Champions con l’Union Berlino una partita fondamentale per invertire questa tendenza negativa».

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